L’intervista pubblica al governatore Luca Ceriscioli, nel format «Presidente mi spieghi» e l’esibizione di Noemi nella giornata di giovedì, poi, venerdì, le eccellenze del territorio, riunite attorno ai microfoni del settimanale una serie di realtĂ di primissimo piano nel quadro della provincia, da Simonelli a iGuzzini e Loribl: storie d’impresa che confermano che, per chi sa fare, lo spazio per crescere in termini di occupazione è ancora molto. Quindi la giornata finale, sabato 23 aprile, con la voce di un astronauta “d’eccezione” e una giovanissima attrice esordiente, affetta da sindrome Down, a chiudere in bellezza la tappa di Panorama d’Italia che ha visto Macerata protagonista del suo tour tra le piazze del BelPaese (Qui il secondo servizio dedicato alla quattro giorni marchigiana).
Tra le key words degli ultimi due giorni della kermesse promossa dal magazine, spicca «internazionalizzazione», ossia la cifra per capire la forza del “made in” marchigiano. Una dimensione tipica della Nuova Simonelli, leader mondiale nelle macchine per caffè professionali, con 30 mila pezzi venduti all’anno, quasi interamente all’estero, visto che fatturano in Italia appena il 6%, guidata da Nando Ottavi: «Nel nostro territorio riusciamo ad avere personale giovane che crede nell’azienda, la sente come una seconda famiglia, come se fossero imprenditori in proprio, e questo è un valore molto importante».
Stessa ottica per la iGuzzini Illuminazione, rappresentata al tavolo, venerdì 22 aprile, dal presidente Adolfo Guzzini: una «multinazionale tascabile» che fattura 225 milioni per il 75% all’estero. «Una scelta precoce – ha spiegato l’imprenditore -, pochi anni dopo l’avvio dell’attivitĂ pensammo di puntare all’export considerando il mercato interno giĂ presidiato da marchi importanti, per cui nel ’70 abbiamo creato una joint venture in Jugoslavia per l’Est Europa e, nel ’72, siamo sbarcai in Nord America, poi in Giappone, Stati Uniti, Australia, sempre lavorando con l’Ice».
E lo sguardo rivolto al di lĂ dei confini del Continente è anche quello della Simest, rappresentata non a caso al tavolo a Macerata dall’amministratore delegato Andrea Novelli. Per l’azienda, lo sbarco in Cina, con la creazione di una fabbrica da zero, partecipata anche dall’agenzia per l’internazionalizzazione del Gruppo Cassa depositi e prestiti: «E’ stata un’esperienza positiva per entrambi – ha commentato l’ad – ed è su questa strategia che stiamo sviluppando la nostra azione lavorando con Sace ad una porta unica per l’internazionalizzazione aperta all’imprenditore che vuole internazionalizzarsi».
Poi, spazio alle eccellenze territoriali che operano in “casa” propria su altissimi livelli di qualitĂ . Come, ad esempio, la Cosmari – un’azienda pubblica con 400 dipendenti che aderisce al Cobat, Consorzio raccolta e riciclo – garantisce addirittura al 75%, livello da record in Italia, al quinto posto tra le province. O la giovane ma dinamicissima Performance Strategies di Marcello Mancini, un’azienda di formazione orientata al mondo, che lavora per le imprese, piccole e grandi, proponendogli i migliori formatori internazionali sulla base di progetti mirati. Per Mancini la filosofia d’impresa si riassume in uno slogan chiaro e conciso: «O ti formi o ti fermi».
Infine un’altra eccellenza marchigiana, unica nel suo genere, chiamata al tavolo proprio perché è una grande azienda ma non un’azienda vera e propria, visto che il suo prodotto è la solidarietà : si tratta della Lega del Filo d’Oro, che trova a Osimo il suo centro residenziale più grande, con oltre 240 dipendenti, dove sono accolte e accudite le persone sordo-cieche oggetto delle cure di una delle più impegnative e attive realtà del Terzo Settore italiano.
Da annoverare anche la mattinata di «Panorama, carriere e lavoro», organizzata dal settimanale con HrCommunity e con la partecipazione dell’Universitas Mercatorum. Quasi cento giovani che hanno voluto documentarsi su come si scrive un curriculum, come si sostiene un colloquio di lavoro, come si cerca un posto di lavoro. «Chi uscirĂ da qui sarĂ piĂą ricco – ha esordito Giorgio Mulè, direttore di Panorama – perchĂ© saprĂ dove puntare il timone». Presente anche il sindaco di Macerata, Romano Carancini, che ha invitato i ragazzi «a metterci tutta la passione possibile, si tratta di un’occasione unica!».
Dopo tanta cultura, non è mancato poi il tempo per il “buon gusto”, con lo show cooking in piazza della LibertĂ a cura dello chef marchigiano Michele Biagiola.
Venerdì è stato invece il giorno della scienza e del cinema, due mondi sempre e comunque capaci di attrarre il grande pubblico. Sul palco del Lauro Rossi, con «A spasso nello spazio», per la serie «I grandi eventi di Focus», il direttore Jacopo Loredan ha intrattenuto un attesissimo ospite: Umberto Guidoni. L’astronauta italiano ha partecipato a due missioni della Nasa a bordo dello Shuttle e che, nel 2001, è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale. Accanto a lui Giuseppina Pulcrano, esperta di comunicazione scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Nella platea, gremita, tutti gli spettatori avevano in mano la “Cardboard” offerta dal magazine, una sorta di occhiale tridimensionale che, utilizzato con una App di Focus scaricabile sia da App Store che da Google Play, permette di visitare la stazione orbitante con la sensazione di entrarvi realmente.
«Quindici anni fa, assieme agli astronauti di altri quattordici Paesi, io ho vissuto in quel condominio spaziale dagli spazi angusti che mi ha regalato punti di vista della Terra in tutte le sue sfumature che non potrò mai dimenticare», ha ricordato emozionato Guidoni. Ma che succede lì dentro, nella vita quotidiana? «Sono rimasto lì per quindici giorni – ha dichiarato – ed è stata un’esperienza incredibile. Ogni astronauta ha una cabina dalle dimensioni simili a quelle di una vecchia cabina telefonica e oltre a lavorare, mangia, beve rincorrendo l’acqua che in assenza di gravitĂ galleggia in forma di sfere, e fa attivitĂ fisica per contrastare le modificazioni all’organismo dovute alle particolari condizioni ambientali».
Nel teatro cittadino è avvenuto poi anche il passaggio di testimone, che porterĂ Panorama d’Italia nella vicina Umbria. Con il direttore del settimanale Mulè e il sindaco Carancini era presente infatti vicesindaco di Perugia (di origini marchigiane), Urbano Barelli, perchĂ© è a Perugia che, dall’11 al 14 maggio prossimi, si svolgerĂ la prossima tappa.
La conclusione dell’evento maceratese ha infine fatto emergere un’idea congiunta, per ora solo abbozzata, ma molto densa di virtuosismi: con un’Italia che sta riorganizzandosi attorno al nuovo, e ancora inesplorato, soggetto amministrativo che sono le cittĂ metropolitane, i centri di medie dimensioni e poco distanti l’uno dall’altro possono e forse devono «fare sistema», inaugurando nuove forme di collaborazione. La piccola cerimonia, tutt’altro che formale, ha rappresentato inoltre un piccolo ma utile passo per promuovere insieme il turismo culturale nel Centro Italia o lavorare in tandem per potenziare i collegamenti, confidando nel potenziamento delle infrastrutture locali (il riferimento è, ovviamente, ai tratti stradali interessati della Val di Chienti).
Dallo spazio al cuore umano, infine, con l’incontro finale della kermesse al Teatro Don Bosco che ha visto protagonisti, in un dinamico e divertente talk, Alfonso Signorini (giornalista e direttore di Chi) e Giorgio Mulè, alle prese con gli attori Maria Paola Rosini e Simone Riccioni, i protagonisti del film «Come saltano i pesci» (leggi Qui l’intervista rilasciata dall’attore di Corridonia ad Emmausonline in occasione del lancio della pellicola), diretto dal maceratese Alessandro Valori: 38mila i biglietti venduti e l’acclamazione unanime al botteghino per questo film made in Marche con soggetto scritto dallo stesso Riccioni. Maria Paola, originaria di Pollenza, frequenta il penultimo anno dell’Istituto alberghiero di Cingoli, e ha conquistato immediatamente la platea con la sua spontaneitĂ unita ad un filo di timidezza di fronte a tanto clamore. «Grazie a lei – ha aggiunto Simone – sto imparando a saper vivere. Questa ragazza possiede una carica incredibile e con la sua gioia mi ha insegnato molto. Abbiamo girato tante scene insieme, una, in particolare, sulla collina, alle 5 del mattino. Eravamo tutti un po’ assonnati, lei no: cantava, era contenta e capace di contagiarci tutti con la sua vitalità ”.
In un cast di attori famosi, “Mapi”, come viene chiamata affettuosamente, Maria Paola diventa una rivelazione sorprendente. A segnalare il suo nome alla produzione del film è stato Marco Scarponi, il vice presidente dell’Anffas Macerata, l’associazione che ha seguito la giovane anni fa. Quindi il provino e la scelta illuminata dalle luci del cinema che le ha cambiato la vita, ma non la purezza d’animo: «Parlo spesso con Dio, che mi suggerisce di impegnarmi a scuola e terminare gli studi».
Il feeling con Simone Riccioni e il legame di affetto profondo che si è creato tra i due attori è palpabile, e testimoniato dalle parole del riccioluto attore dal sorriso irresistibile, che ha raccontato le sue origini “africane” (Simone è nato in Uganda, dove i suoi genitori erano volontari laici ai tempi della sanguinosa guerra civile) e il suo personale rapporto con la religione, tema che ispira il suo film incentrato sull’imperfezione della famiglia. «Sono credente, come ho giĂ sottolineato in altre interviste, e sono anche convinto che il perdono, a differenza del rancore che distrugge, permette di creare cose belle. Tutti noi, chi crede e chi non, siamo accomunati da un senso di gioia. E se questa pellicola riesce a far sorridere la gente, vuol dire che ha toccato le corde giuste». In chiusura, un ricordo nostalgico ai suoi studi e ai primi passi della carriera vissuti proprio nel teatro dell’Istituto salesiano che ha ospitato l’incontro, dove, ha seguito della chiusura, non si svolgono piĂą le lezioni. «Qui ho iniziato da studente il mio cammino – ha affermato Riccioni – e sarebbe un bel segno per Macerata se questa scuola, in un modo o nell’altro, potesse tornare a vivere». Una speranza dal sapore nostrano, da parte di un giovane artista ormai affermato nel campo cinematografico italiano e in grado di lanciare, ogni volta, un messaggio positivo ai suoi coetanei: «Si deve sognare, perchè i sogni nella vita possono realizzarsi».
Con lievitĂ e sentimento, dunque, è calato così il sipario sulla ventiduesima tappa di Panorama d’Italia, avviato tre anni da Reggio Calabria. Con oltre 8mila iscritti agli eventi e con almeno cinque volte gli hastag nati dai protagonisti degli incontri piĂą seguiti – Sgarbi, Noemi, Saturnino – svettati nella top-ten delle “tendenze” di Twitter, con decine e decine di migliaia di condivisioni su tutti i social media, Macerata ha ringraziato e salutato un’iniziativa culturale capace di portarle sicuramente beneficio, rilanciandone le idee e le prospettive del domani.
D’altro canto, come ben scrive Lucia Tancredi nell’edizione del settimanale in edicola in questi giorni, citando l’illustre concittadino gesuita Padre Matteo Ricci, precursore dell’evangelizzazione in terra cinese secoli or sono, la nostra città «è questa discrezione che è nell’indole dei suoi abitanti i quali, quando si riscuotono dalle abitudini, compiono viaggi memorabili».