di Nausica Manzi*

Presso l’Auditorium dell’Università G. D’Annunzio di Chieti, Bruno Forte, Arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, ha introdotto il 65º Congresso Nazionale della Fuci (leggi l’articolo dell’apertura dei lavori), dal tema “Giovani VerSo domani”, presentando ai giovani studenti universitari arrivati da tutta Italia, la figura di Dino Zambra «esempio luminoso di quello che possono essere giovani, protesi verso il domani, nutriti di formazione fucina».

Al suo intervento, è seguita la prolusione di S.E.R Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Cei, incentrata sull’importanza dell’ascolto come chiave interpretativa della realtà. L’ascolto è infatti, una condizione che presuppone la pratica del silenzio: «Tutte le grandi avventure dello Spirito- ha sottolineato Galantino, citando Julliard in un intervento su “Le Figaro”- presuppongono il silenzio […] esso non è assenza di suono ma è il delizioso clima della libertà». Mons. Galantino ha poi invitato i giovani a porsi in ascolto prima di tutto della Chiesa, per uscire dal “politicamente corretto” e tornare alla libertà che restituisce il vero significato del Vangelo, e in secondo luogo, in ascolto anche della Società, vivendo in essa da protagonisti, unica maniera di essere che “educa alla relazione”.

In particolare, sono state prese in considerazione le cosiddette “relazioni educative” che sono quelle che parlano di progetti di vita e che sono composte da “identità forti”, di persone che osano conoscere, ricercano e così, spiccano il volo verso il futuro. La mancanza di identità nella società attuale non deve però, ha sostenuto Galantino, scoraggiare i giovani: «La storia finisce oggi, il Futuro non esiste, può essere inventato!». Per questo, occorre sporcarsi le mani con la realtà, comprendendo nella magia dell’ascolto dell’altro i desideri inespressi in un «contesto di sana e rigorosa laicità».

Dopo la prolusione, è intervenuto il Dott. Roberto Napoletano, direttore de “Il sole 24 ore” , offrendo ai congressisti un’analisi del contesto sociale in cui vivono, guardando alla storia e anche alle attuali urgenze e sfide e all’apertura al futuro. Napoletano ha affidato ai giovani la consapevolezza critica di vivere nel presente per imparare ad essere “giovani VerSo domani”, la cui contrapposizione interna è qualcosa da intendere in maniera assolutamente positiva. Il futuro è connubio di formazione e vocazione, di pensiero e azione, caratteristiche proprie dello stile fucino.

I lavori del Congresso sono poi continuati con momenti di riflessione e preghiera e gruppi di studio dedicati al tema del lavoro, della formazione e della vocazione; tematiche che andranno a fondare le basi del percorso che la Federazione affronterà nell’anno accademico a venire:

«[Vogliamo imparare] ad affinare sempre più lo sguardo sul reale, nutrire il pensiero e la parola e dare vita ad azioni responsabili nei confronti della Chiesa e della Società, desiderando e immaginando, un futuro fecondo, portatore di una felicità possibile».

*Responsabile regionale Fuci – Marche

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