Sei maggio 2016, un giorno di duplice festa per i giovani e le famiglie dell’Oratorio salesiano di Macerata: il festeggiamento del giovane modello di santità, Domenico Savio, nello stesso giorno in cui si sono compiuti, per il direttore, don Flaviano D’Ercoli, i primi dieci anni dall’ordinazione sacerdotale (festeggiati nel 2006 nella stessa casa salesiana di Macerata).

Don Flaviano D'Ercoli
Don Flaviano D’Ercoli

Durante l’omelia della Santa Messa tenutasi nella serata di venerdì scorso presso il Tempio Don Bosco, il direttore ha spiegato il motivo della scelta di fissare la propria ordinazione sacerdotale nel giorno di festa del Santo: ricordare a tutti i giovani che Domenico Savio è stato un “campione”. «A quindici anni pensavo che essere “fico” volesse dire ricevere le attenzioni dei compagni e delle ragazze – ha raccontato -, da adulto, guardando a Domenico Savio, mi sono reso conto che non era un quindicenne “fico”, nel senso in cui lo pensavo io, ma lo era in modo migliore».

Presenti alla Messa, oltre alle famiglie dei giovani dell’Oratorio e i ragazzi scout di Macerata, i membri della Compagnia del Savio, attiva da tempo, ma ufficialmente fondata nel corso della serata, con la presentazione del suo documento costituente. «Domenico Savio già a quattordici anni il desiderio di farsi sacerdote – ha aggiunto don Flaviano -, secondo me ha fatto qualcosa di ancora più grande: ha dimostrato che è possibile essere santi anche a quindici anni».

Dopo un ricco buffet tra cortile e refettorio, organizzato dall’attivo gruppo “Mamma Margherita”, i giovani e le famiglie della Compagnia del Savio si sono riunite nell’auditorium dell’oratorio, dove don Salvatore Policino ha illustrato lo statuto ufficiale della neo-compagnia. Frutto di un lungo di riflessione da parte di uno staff di adulti da coinvoliti nella realtà salesiana e della comunità animatori, lo statuto riassume il principale obbiettivo della Compagnia: rendere i giovani capaci di rispondere alla personale chiamata del Signore alla costruzione del Suo Regno.

Recita il documento: «Nell’esperienza spirituale pedagogica di don Bosco le Compagnie sono state il momento in cui, nella Casa Madre di Valdocco, si è cercato di rendere effettiva la partecipazione dei giovani alla Missione del Carisma salesiano. (…) La Compagnia del Savio (CdS) nasce, quindi, in questa cornice identitaria e tradizionale: garantire nella Casa Salesiana la maturazione di un nucleo animatore di giovani che sperimentano, valutano, scelgono e promuovono la Missione Salesiana all’interno della Chiesa».

Una realtà di giovani a servizio di altri giovani, attraverso uno stile accogliente, uno spirito educativo e un “fermento comunicativo che spinge a raccontare il bene che si fa”. La serata di festeggiamenti si è conclusa con un momento di raccoglimento di fronte alla statua di don Bosco e Domenico in cortile, dove i membri della Compagnia, hanno recitato la preghiera di affidamento al loro santo protettore ed, infine, con la buonanotte del direttore.

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