Giuliano Bianchi, presidente della Camera di Commercio di Macerata, nell’introdurre la 14^ Giornata dell’Economia ha parlato circa la non rosea situazione delle imprese in provincia: «Siamo ancora dentro al più brutto periodo degli ultimi 100 anni». La crisi non sembra affatto superata e continuano le difficoltà: anche l’export, che ci ha salvato negli ultimi anni, registra una flessione.
«Incide il mercato russo – continua il presidente – per le note vicende politiche ma anche altri grandi paesi rallentano. Le imprese reggono ma soffrono. Il +1,3% nazionale di crescita del primo quadrimestre è la metà del dato che registrano i migliori paesi d’Europa. L’unica via per la ripresa sono gli investimenti». Anche il debito pubblico è una nota dolente nell’attuale situazione finanziaria, continua a crescere nonostante i continui e sofferti tagli agli enti locali.
Qualche lieve speranza però secondo Bianchi esiste, ma bisogna compiere un cambiamento nel modo di fare impresa: «Per quanto riguarda la situazione in Provincia dobbiamo avere fiducia negli imprenditori, un dato positivo è che diminuiscono gli insoluti, segno che le imprese rimaste sono più robuste. Ma serve una trasformazione delle imprese con due assi portanti la qualità del prodotto, altrimenti lo fanno altri a prezzi più bassi, e la tecnologia digitale da applicare quale che sia il settore di interesse».
Per quanto riguarda l’analisi, Lorenza Natali e Annalisa Franceschetti, dell’area Promozione della Camera di Commercio, hanno presentato il quadro dell’andamento dell’economia provinciale, svolto attraverso l’analisi delle principali variabili di tipo congiunturale e strutturale. Per quanto riguarda l’andamento delle imprese che diminuiscono di 286 unità al 31 marzo 2016, con dati in controtendenza rispetto a quelli nazionali, spicca il +6% per le attività artistiche sportive e di intrattenimento.
Pioraco è la città più rosa mentre Cingoli quella più artigianale. Un’impresa su 4 è al femminile, il 57% del totale degli imprenditori sono sopra ai 50 anni. Il valore dell’export ammonta ad € 1.069.000.000 con una perdita di 31,8 milioni di euro. Perdita registrate soprattutto verso Russia, Francia e Romania, cresce invece il mercato Usa e la Cina.
Negli ultimi 12 mesi il numero delle imprese attive in provincia di Macerata continua a diminuire, con un calo di 286 unità (da 34.768 a 34.482) corrispondente ad una variazione anno su anno (misurata al 31 marzo) pari al –0,8%. Il trend continua ad essere negativo anche nel resto della Regione Marche, con un saldo complessivo di –925 unità (da 152.135 a 151.210), corrispondenti al –0,6%, mentre su scala nazionale la variazione tendenziale è appena tornata in territorio positivo.
Tra le consorelle marchigiane, l’ultimissima fotografia (del 30 aprile 2016) ha visto la sola provincia di Ascoli Piceno tornare ad una “crescita zero”: le altre si collocano intorno al mezzo punto percentuale negativo, oramai quasi raggiunte dalla provincia di Macerata.
Sul territorio italiano il numero di cancellazioni rimane sempre superiore rispetto alle iscrizioni ma i valori lasciano spazio ad un cauto ottimismo in virtù di un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,5% delle iscrizioni ed una diminuzione del 6,3% delle cancellazioni.
Nel territorio maceratese le nuove iscrizioni sono state 2.233, le cessazioni 2.416 e mentre le cessazioni sono in calo, con un -6,9% rispetto all’anno precedente, le iscrizioni sono aumentate del 3,2%.