L’intera comunità diocesana, la gente di Macerata e della sua Treia hanno voluto rendere oggi l’estremo saluto a don Pietro Parisse, deceduto improvvisamente domenica 22 maggio, quando un malore l’ha colto nel sonno lasciando tutti attoniti (leggi Qui il servizio).

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Nella cattedrale di San Giuliano gremita, sono stati in tanti a partecipare alla Santa Messa con il rito funebre celebrata dal vescovo monsignor Nazzareno Marconi: accanto a lui, oltre ai numerosissimi sacerdoti, parroci e religiosi delle varie Unità Pastorali della Diocesi, anche il vescovo emerito di Fabriano-Matelica, monsignor Giancarlo Vecerrica.

Era amato, don Pietro, e lo si è visto in questo pomeriggio, quando a stringersi attorno al fratello Valeriano, sua moglie Carla e ai nipoti, con affetto autentico, testimoniando con la propria presenza i “frutti” concreti che il parroco di San Giorgio ha lasciato nel corso degli anni con un servizio presbiterale fatto di fede e autenticità.

Tra la folla, non potevano mancare i suoi giovani, che il sacerdote treiese ha incontrato sia nel corso della sua esperienza maturata in diverse parrocchie maceratesesi, tra cui le popolate Santa Croce e Piediripa, sia attraverso l’incarico come insegnante di religione.

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L’arrivo del feretro di don Parisse nel Duomo di Macerata
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Oltre ai numerosi sacerdoti diocesani, presente anche il vescovo emerito di Fabriano-Matelica, monsignor Giancarlo Vecerrica

Presenti anche i vertici della Questura di Macerata, in rispetto del ruolo che don Parisse ricopriva come Cappellano della Polizia di Stato Provinciale. Assieme al questore di Macerata Giancarlo Pallini, anche l’ex questore di Ancona, Giorgio Iacobone, che racconta come siano tanti i pensieri dedicati alla triste perdita nella pagina della parrocchia Santa Madre di Dio, dove il sacerdote pure prestò servizio. In occasione della grave circostanza, è stato letto anche un telegramma di cordoglio da parte del Cappellano nazionale della Polizia di Stato, don Giuseppe Cangiano.

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Monsignor Pio Pesaresi: a lui il compito di tracciare il ricordo biografico del parroco di San Giorgio

A tracciare il profilo biografico e il ricordo di don Pietro, che il 14 giugno avrebbe compiuto 76 anni, è stato don Pio Pesaresi, vicario per la Vita consacrata, mentre al termine della celebrazione funebre – animata dalla Cappella musicale della Cattedrale di Macerata – è stato letto un messaggio condiviso dai suoi amici e conoscenti che, solo pochi mesi fa, il 21 marzo, ne avevano festeggiato il 50esimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale, sottolineando «il grande impegno pastorale fatto di semplicità e passione» con cui don Parisse ha vissuto.

E di ammirabile esempio sacerdotale ha parlato anche il vescovo Nazzareno che, rifacendosi alle Letture e al Vangelo scelti per le esequie, ha ribadito che «chi decide di farsi prete lo fa perchè vuole essere più vicino al Signore, anche nell’ora della Croce». «Don Pietro – ha aggiunto inoltre, con emozione, monsignor Marconi nell’omelia – durante il pellegrinaggio in Terra Santa la scorsa estate mi rivelò che non aveva paura di morire, ma temeva la sofferenza. Gli consigliai di affidarsi alla Vergine Maria, ma non pensavo lo ascoltasse così….».

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Monsignor Nazzareno Marconi durante l’omelia

Quindi, il richiamo alla «vita cristiana che non è certo più comoda, ma è capace di aprirsi alla speranza» e alla chiamata sacerdotale, chiarendo che «la cosa più importante non è porsi in prima fila o sgomitare, bensì mettersi in ascolto del prossimo». «Noi preti non siamo perfetti – ha poi aggiunto il Vescovo – abbiamo slanci e paure come tutti, proprio come li ebbero gli Apostoli, e da noi non vanno pretese azioni straordinarie, ma le più essenziali: la fede e il dono di saper trasmettere la parola di Dio».

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Un “regalo” pienamente reso da don Parisse, che ha lasciato la sua impronta comunicando, come ribadito da più di un suo parrocchiano, «serenità», mettendosi a disposizione del suo popolo che gli è affidato. «Se sapremo annunciare Cristo con la gioia del Vangelo – ha concluso infine Marconi – vorrà dire che saremo stati buoni sacerdoti. A don Pietro, al suo esempio, così come al clero che mi è vicino va il mio grazie, perchè un Pastore senza i suoi preti non può nulla»

Memore dei pellegrinaggi condivisi insieme, giusto una settimana fa la sua ultima, come sempre allegra battuta: «A quando la prossima partenza?», chiese. Senza sapere che era prossimo al viaggio più lungo, verso la Casa del Padre.

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Don Pietro Parisse, primo da sinistra, durante il pellegrinaggio in Turchia, guidato dall’allora vescovo diocesano monsignor Claudio Giuliodori

La Santa Messa per l’ottavario sarà celebrata sabato 28 maggio, alle ore 18, presso la parrocchia La Pace, a Macerata, mentre domenica 12 giugno, a Camporota di Treia, è prevista una celebrazione di suffragio alle ore 9.30. La salma di don Pietro Parisse è stata tumulata nel Cimitero di Macerata.

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Appassionato di viaggi, don Parisse partecipò anche al grande pellegrinaggio diocesano in Cina, nel 2010
Appassionato di viaggi, don Parisse assieme ad altri preti partecipò anche al grande pellegrinaggio diocesano in Cina, nel 2010, in occasione del IV centenario della morte di Padre Matteo Ricci

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