Da sempre è un punto di riferimento per tutta la comunità di Santa Maria della Pietà, nel rione Le Grazie, oltre che una figura culturale di spicco nell’intera Recanati (di cui, tra l’altro, è Cittadino benemerito, per volere dell’Amministrazione comunale che ne ha riconosciuto «il ruolo sociale e di intellettuale appassionato di storia locale») e oggi, domenica 29 maggio, la sua parrocchia ha voluto festeggiare con grande partecipazion il 60° anniversario di sacerdozio, come segno di riconoscenza e stima sincera verso un servizio pastorale improntato sui valori della schiettezza e di una genuinità capace di conquistare ben più di una generazione.

P CLAUDIO PRIMO PIANO
Il passionista recanatese padre Claudio Verducci

Padre Claudio Verducci (Mario all’anagrafe) è un religioso Passionista conosciutissimo in città per merito delle sue ricerche storiche e delle apprezzate pubblicazioni. È stato ordinato sacerdote il 28 aprile 1956 e non poteva capitare occasione migliore, nella domenica in cui la Chiesa ricorda la solennità del Corpus Domini, per celebrare insieme, con una Santa Messa e un bel momento conviviale – preparato con cura dal Centro Culturale Sportivo Ricreativo «Le Grazie» e dalle collaboratrici parrocchiali, con la torta realizzata da Orietta Stacchiotti – , un traguardo così importante.

Padre Claudio, in questa giornata preceduta da una Veglia di preghiera svoltasi venerdì sera, è stato attorniato dall’affetto dei suoi familiari, dei fratelli e dei nipoti, dai parrocchiani e, soprattutto, dai “suoi” giovani, a cui ha sempre rivolto un’attenzione speciale, ricambiata da altrettanta gratitudine: in particolare, i ragazzi del gruppo Messaggeri, oggi padri e madri di famiglia educati alla fede, negli anni delicati dell’adolescenza dalla guida sicura di Verducci, a cui hanno donato un ulivo con un messaggio e un augurio dettato dal cuore.

E, provvidenzialmente, la celebrazione, presieduta assieme al parroco padre Bruno De Luca e il vice padre Dario Di Giosia, è stata allietata anche dalla presentazione all’assemblea delle ragazze della comunità che il 2 luglio prossimo riceveranno dal vescovo Nazzareno Marconi il sacramento della Confermazione.

P CLAUDIO MESSA
L’intera comunità parrocchiale ha partecipato alla Santa Messa per l’anniversario sacerdotale del religioso

«Il sacerdote è il ministro di Gesù che offre tutta la sua vita per gli altri: non si accoglie la vocazione per far carriera o per guadagnare quattrini, ma per ricevere una grazia», ha ricordato il religioso durante l’omelia, citando anche santi illustri, come Teresa di Calcutta e Giovanni Bosco, ed esortando i fedeli ad una sequela impegnativa quanto affascinante: «L’ignoranza è il peggiore dei mali ma se conoscessimo bene il Vangelo, ci appassioneremmo di Dio. Innamoratevi di Gesù, che si è reso visibile, parlando la nostra lingua, facendosi uomo, compagno della nostra esistenza, l’unico a mantenere le promesse e a non deluderci mai».

A festeggiare padre Verducci, sempre presente anche in ambito diocesano, a pranzo non sono poi mancati il treiese don Giuseppe Branchesi e il maceratese don Mario Ramaccioni, assieme a diversi componenti dei Corsi di Cristianità a cui il Passionista di Recanati partecipa sempre attivamente.

«Innamoratevi di Gesù, che si è reso visibile, parlando la nostra lingua, facendosi uomo, compagno della nostra esistenza: l’unico a mantenere le promesse e a non deluderci mai», ha ricordato padre Verducci nell’omelia

Deciso anche il suo richiamo ai tempi difficili che la nostra società sta attraversando in questo frangente di crisi, «incapace di nutrire vero rispetto verso Dio, sostituito dal denaro e da futili priorità», e alla bellezza della famiglia, «reale salvezza dell’uomo moderno».

Per tutti, dai bambini agli anziani, il religioso ha riservato il più solare dei sorrisi e quella parola paterna e decisa con cui tutti lo hanno imparato a conoscere, durante le omelie, così come nei momenti di fraternità condivisa o nelle circostanze meno felici: i suoi «Pensieri al vento», pillole di autentica esperienza maturata da una vita pienamente spesa nella chiamata vocazionale e conditi dalla sua inconfondibile ironia, espressa anche stavolta – «Se solo la gente imparasse a venire più spesso a confessarsi nei nostri “ambulatori spirituali”, dove non si paga il ticket, dai medici ci sarebbe molta meno fila….» -, li ha raccolti in un piccolo opuscolo, che ha consegnato ad ogni ospite.

Padre Verducci con i confratelli Passionisti e, primo da destra, il parroco padre Bruno De Luca
Padre Verducci con i confratelli Passionisti e, primo da destra, il parroco padre Bruno De Luca

Infine, a padre Claudio, «uomo di Dio, esempio di fede e di giustizia, vicino costantemente vicino alla gente e specialmente accanto ai malati», al termine della Celebrazione eucaristica padre Di Giosia ha rivolto un ringraziamento particolare, a nome di tutta la comunità passionista «per essere stato, in questi sessant’anni, un sacerdote ad immagine di Cristo, con generosità e innegabile simpatia, spendendo la sua vocazione tra le gioie e le fatiche che ogni parrocchia vive». Esattamente come fa un Pastore «con l’odore delle pecore», secondo le parole di papa Francesco.

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