Calo dei votanti, ma in misura più contenuta del previsto; nessun sindaco eletto al primo turno nelle grandi città, che andranno quindi al ballottaggio tra due settimane; scompaginamento del bipolarismo centrodestra-centrosinistra con l’ingresso di un terzo soggetto – il Movimento5Stelle – in alcune delle più importanti sfide, a cominciare da Roma in cui la candidata grillina ha fatto registrare un vero e proprio exploit.

Questi sono i dati “strutturali” che emergono dal riepilogo dei risultati delle elezioni amministrative del 5 giugno. Una tornata che ha interessato più di un quarto dell’intero corpo elettorale (13.301.765 elettori potenziali) e ben 1342 Comuni, tra cui 7 capoluoghi di regione e 25 capoluoghi di provincia. Impossibile, quindi, dar conto anche in maniera sintetica di questa complessità, tanto più che il numero molto alto di liste civiche, circa 4mila, rende a volte problematica la stessa classificazione dei diversi soggetti in campo. Complessità che a livello locale è comunque una ricchezza meritevole di interesse e analisi, anche se quando sono in ballo città come Roma, Milano o Napoli i riflettori dell’opinione pubblica sono inevitabilmente puntati su di esse.

elezioni-2016

Ma il primo dato da considerare è quello dell’affluenza alle urne: ha votato in media il 62,14% degli elettori contro il precedente 67,42. Colpisce l’andamento in netta controtendenza del voto a Roma: 57,19% rispetto al 52,81 delle precedenti comunali. Un aumento che è difficile non mettere in relazione con il boom dei 5Stelle, la cui candidata – Virginia Raggi – ha ottenuto il 35,25 dei suffragi. Molto staccato il candidato del Pd, Roberto Giachetti, che con il suo 24,87% andrà comunque al ballottaggio. Da segnalare il 20,64% di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia e Lega) e il 10,97 di Alfio Marchini (appoggiato anche da Forza Italia).

 
A Milano è prevalso di misura il candidato del centrosinistra, Giuseppe Sala (41,70%) che se la vedrà al ballottaggio con Stefano Parisi (40,78), sostenuto da tutto lo schieramento di centrodestra, presentatosi unito nel capoluogo lombardo. Il sindaco uscente di Napoli, Luigi De Magistris, è arrivato a quota 42,82% con la sua costellazione di liste di sinistra e il suo sfidante sarà il candidato del centrodestra, Gianni Lettieri (23,98%), che ha soffiato il posto nel ballottaggio alla candidata del Pd, Valeria Valente (21,15%).

 
Anche a Torino e a Bologna i sindaci uscenti, entrambi del centrosinistra, dovranno affrontare una seconda competizione. Nel capoluogo piemontese, Piero Fassino (41,83%) si misurerà con Chiara Appendino del Movimento5Stelle, al ballottaggio con il 30,92% dei consensi.Nel capoluogo emiliano, Virginio Merola (39,46%) avrà per antagonista Lucia Borgonzoni (22,27%), candidata unitaria del centrodestra. Al ballottaggio anche il sindaco uscente di Trieste, Roberto Cosolini (centrosinistra), ma con il suo 29,22% sarà lui a dover rincorrere lo sfidante del centrodestra, Roberto Dipiazza, attestatosi sul 40,81%. A Cagliari, invece, il primo cittadino del centrosinistra è riuscito nell’impresa di farsi rieleggere al primo turno: Massimo Zedda ha infatti ottenuto il 50,86% dei voti, staccando il candidato del centrodestra Piergiorgio Massidda (32,26%).

 
Se questi erano i capoluoghi di regione, tra i capoluoghi di provincia sono quattro i Comuni che non dovranno attendere il 19 giugno per avere il nuovo sindaco. In due casi si tratta di una conferma: a Rimini Andrea Gnassi (centrosinistra) è stato rieletto con il 56,99%; ha fatto altrettanto a Cosenza Mario Occhiuto (centrodestra) con il 58,95%. Eletto al primo turno anche il sindaco di Salerno: si tratta di Vincenzo Napoli (centrosinistra) che è salito fino a quota 70,49%. A Villacidro, capoluogo della provincia sarda del Medio Campidano, a Marta Cabriolu (lista civica di centrodestra) è bastato il 41,37% in quanto il comune ha meno di 15mila abitanti e quindi si è votato con il maggioritario “secco”.

Negli altri capoluoghi si andrà quindi al ballottaggio: a Benevento tra Raffaele Del Vecchio del centrosinistra e il centrista Clemente Mastella; a Brindisi tra Fernando Marino del centrosinistra e la centrista Angela Carluccio; a Carbonia tra Giuseppe Casti del centrosinistra e Paola Massidda dei 5Stelle; a Caserta tra Carlo Marino del centrosinistra e Riccardo Ventre del centrodestra; a Crotone tra Rosanna Barbieri del centrosinistra e Ugo Pugliese (lista civica); a Grosseto tra Antonfrancesco Vivarelli Colonna (centrodestra) e Lorenzo Mascagni del centrosinistra; a Isernia tra Giacomo D’Apollonio (destra) e Gabriele Melogli (centrodestra); a Latina tra Nicola Calandrini (destra) e Damiano Coletta (lista civica); a Novara tra Alessandro Canelli (destra) e Andrea Ballarè (centrosinistra); a Olbia tra Carlo Careddu del centrosinistra e Settimo Nizzi del centrodestra; a Pordenone tra Alessandro Ciriani (centrodestra) e Daniela Giust (centrosinistra); a Ravenna tra Michele Pascale del centrosinistra e Massimiliano Alberghini del centrodestra; a Savona tra Cristina Battaglia (centrosinistra) e Ilaria Caprioglio (centrodestra); a Varese tra Paolo Orrigoni del centrodestra e Davide Galimberti del centrosinistra.

Stefano De Martis

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