«Qualsiasi cosa vi dica, fatela!». Le parole che Maria rivolge ai servitori durante le nozze di Cana sono «il programma di vita del cristiano», perché è a Cana che «nasce la fede della Chiesa». Lo ha spiegato il Papa ai 20mila fedeli presenti in piazza San Pietro mercoledì 8 giugno per l’udienza generale, che Francesco ha cominciato dicendo un “grazie” a un gruppo di sposi che celebravano le nozze d’oro e ha terminato imponendo le sue mani, a mo’ di benedizione, sulla pancia di una donna incinta che gli si è avvicinata accompagnata da suo marito. All’arrivo in piazza, Francesco ha fatto salire sulla jeep bianca scoperta quattro bambini muniti di cappelletto rosso, che si sono goduti il “mini viaggio” guadagnato poco prima con un pacifico assalto alla “papamobile”, e legittimato dalla curiosità.

La catechesi ha avuto una sorta di prologo dedicato agli sposi:

«Prima di iniziare la catechesi vorrei salutare un gruppo di coppie che celebrano il cinquantesimo del matrimonio», ha detto Francesco.

«Quello sì che è il vino buono della famiglia!», ha proseguito a braccio: «La vostra è una testimonianza che gli sposi novelli, che saluterò dopo, e i giovani devono imparare». «È una bella testimonianza! Grazie per la vostra testimonianza!», il commento prima di iniziare la catechesi dedicata al primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana.

La vita cristiana «è come la storia di due innamorati», ha spiegato il Papa tracciando un itinerario ideale composto da cinque verbi: «Dio e l’uomo si incontrano, si cercano, si trovano, si celebrano e si amano»: proprio come l’amato e l’amata del Cantico dei Cantici, «tutto il resto è la conseguenza di quella relazione». La Chiesa, nel racconto di Giovanni, «è la famiglia di Gesù in cui si riversa il suo amore», ed è «questo amore che la Chiesa custodisce e vuole donare a tutti». Le nozze di Cana sono «una sorta di portale d’ingresso, in cui sono scolpite parole ed espressioni che illuminano l’intero mistero di Cristo e aprono il cuore dei discepoli alla fede», ha detto il Papa: «Coloro che Gesù ha chiamato a seguirlo li ha legati a sé in una comunità e ora, come un’unica famiglia, sono invitati tutti alle nozze», ha raccontato. «Dando avvio al suo ministero pubblico nelle nozze di Cana, Gesù si manifesta come lo sposo del popolo di Dio, annunciato dai profeti, e ci rivela la profondità della relazione che ci unisce a Lui: è una nuova alleanza di amore».

«Immaginate di finire una festa di nozze bevendo the!»,

ha scherzato il Papa commentando l’espressione della Madonna: «Non hanno più vino»: l’acqua è necessaria per vivere, ma il vino è necessario per la festa. È a Cana – dalle labbra di una donna, la Madre – che nasce la fede della Chiesa.

«Qualsiasi cosa vi dico, fatela!». SOno le ultime parole di Maria riportate dei Vangeli. È questa la sua eredità e il nostro programma, perché «il Signore continua a riservare quel vino buono per la nostra salvezza». E a queste nozze, siamo tutti invitati.

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