«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Questa è stata l’accoglienza che hanno ricevuto ieri, venerdì 10 giugno, i 59 neodiciottenni che sono accorsi all’Aula consiliare del comune di Macerata: il vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde ha letto il primo articolo della Carta costituzionale per ricordare ai giovani che, finalmente, sono un soggetto politico attivo, in possesso di tutti i diritti e chiamati ad assolvere i propri doveri.

Una neodiciottenne durante la lettura dei principi fondamentali
Una neodiciottenne durante la lettura dei principi fondamentali

Ha dato loro il benvenuto anche il sindaco Romano Carancini, che ha paragonato l’ingresso nell’età adulta al matrimonio, il quale consiste non solo in un intimo scambio di fedi, ma, sopratutto, nell’assunzione di una responsabilità pubblica. «Anche questa – ha aggiunto – è una delle chiavi di lettura che rendono belli i 18 anni: con la piena cittadinanza dovete, ciascuno secondo le personali inclinazioni, spendere le vostre energie per la crescita di questo Paese».

IMG_6682È intervenuta anche Lucrezia Boari, presidente della sezione provinciale dell’Anpi, ricordando ai ragazzi che «da oggi siete chiamati al voto, il quale non va esercitato in maniera “stanca”, come un semplice esercizio rituale, in quanto è la tappa di un percorso quotidiano che si chiama democrazia». Si è poi rivolta ai genitori presenti Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, ponendo l’accento su come il ruolo di guide non termini al soffio della diciottesima candelina, ma debba proseguire a garanzia di un futuro pieno di speranza.

Assieme al 70° anniversario della Repubblica, ricorre anche la memoria del primo suffragio femminile, «un patrimonio non solo delle donne, ma dell’intera democrazia» ha sottolineato la professoressa Natascia Mattucci, docente di filosofia politica dell’Università degli Studi di Macerata, alludendo al protagonismo del “gentil sesso” nella formazione dell’Italia e al processo di emancipazione che ha portato le donne a ricoprire un ruolo attivo nella politica.

Un ultimo saluto è stato dato da Elisabetta Marcolini, presidente dell’Avis della città, che, donando un libro sulla storia dell’associazione, ha ricordato come, con la maggiore età, si possa diventare donatori di sangue, «espressione dell’amore di voi giovani per la vita e, allo stesso modo, gesto che permette ad altri di vivere a loro volta».

Il libro sulla storia dell'Avis maceratese e la copia della Costituzione consegnati ai ragazzi
Il libro sulla storia dell’Avis maceratese e la copia della Costituzione consegnati ai ragazzi

La cerimonia è proseguita con la consegna della Costituzione da parte del primo cittadino ad ognuno dei ragazzi, quasi fosse un testimone passato da una generazione all’altra, un invito a conservare il ricordo dei sacrifici che hanno portato alla sua nascita, e con la lettura, da parte degli stessi giovani, dei primi dodici articoli, nucleo dei valori di uguaglianza e libertà che hanno ispirato l’intero testo.

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