A pochi giorni dalla morte, avvenuta lo scorso 19 giugno (leggi qui l’articolo), pubblichiamo il testo* letto durante la funzione che don Guido Bibini ha consegnato idealmente nelle mani del Signore e della comunità, così amata, di Chiesanuova. La redazione di Emmausonline ringrazia per la collaborazione il gruppo di catechismo della frazione di Treia.

«Signore, ti ringrazio di avermi donato una vita lunga, perché la vita è il più grande bene che noi riceviamo da te, poiché contiene tutti gli altri beni. Quando si arriva al termine della vita è come averla tutta intera nelle proprie mani. Io te ne ringrazio, Signore, e te la offro con il suo corteggio di gioie e di sofferenze, con le sue azioni buone e meno buone, con gli entusiasmi e le delusioni che ne hanno disegnato la trama, con quelli che tu mi hai dato come compagni di strada, parenti, confratelli e amici meravigliosi che l’hanno resa così bella.

Anche con quelli che sono già scomparsi o che continuano a portare il peso del giorno che ho portato anch’io.

Per me è vicina la fine, ma sono contento di poter ancora, per il tempo che tu vorrai, Signore, “riservare a quelli che devo nutrire con la Parola di vita i resti di una voce che muore e di un ardore che si spegne” (Bossuet). Sì, lasciami Signore, ancora un po’ di tempo nella pace, per mantenermi in faccia a te, in attesa che tu venga a prendermi. Vorrei essere come tanti buoni vegliardi che ho conosciuto che sgranavano il rosario, parlando poco ma diffondendo dolcezza e bontà. Un poeta l’ha detto: «Negli occhi dei giovani c’è fuoco, in quelli dei vecchi c’è luce».

Donami di essere così, mio Dio, perché alla fine tutto viene da te.

Io guardo verso di te, Signore, da te viene la luce. Io credo, sì, io credo che un giorno, il tuo giorno, mio Dio, io avanzerò verso di te con i miei passi titubanti, con tutta la mia vita nelle tue mani e questo cuore meraviglioso che tu ci hai dato, questo cuore troppo grande per noi perché è fatto per te. Un giorno io verrò e tu leggerai sul mio volto tutto l’affanno, tutte le lotte, tutte le sconfitte dei cammini della mia libertà. E tu vedrai tutto il mio peccato. Ma io so che tu sei la misericordia infinita e che il peccato non ha gravità quando si è davanti a te.

È meraviglioso essere così miserabile davanti a te, perché tanto più amato!

Io verrò verso di te, o mio Dio, e tu mi rivelerai il tuo volto. Io verrò verso di te con la dolce Vergine Maria, mia Madre, come avvocata, e ti dirò umilmente: “Padre, perdonami! Ho cercato di essere un uomo invece di rimanere il tuo figlio-bambino!”. Amen».

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