Un richiamo all’orgoglio industriale maceratese e anche un appello a tutti gli imprenditori ad avere una maggiore consapevolezza del proprio ruolo chiave di soggetti determinanti per la cultura, la partecipazione e la coesione sociale, e quindi non solo nella creazione di ricchezza e lavoro. Con questa esortazione Gianluca Pesarini, nuovo presidente di Confindustria Macerata, si è presentato ai circa quattrocento associati nel giorno dell’investitura ufficiale. Al teatro Lauro Rossi di Macerata, alla presenza del presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia e di un ampio parterre di industriali e di amministratori pubblici, Pesarini – 48 anni, amministratore unico della Vismap di Treia e già vice presidente regionale della Piccola Industria – ha ricevuto il “testimone” da Giovanni Clementoni, che negli ultimi tre anni ha guidato l’associazione fondata nel 1944.

Nel suo discorso d’insediamento il neo presidente di Confindustria Macerata ha ricordato lo stretto legame tra gli imprenditori e il territorio. Legame che si esprime anche attraverso alcuni valori come l’intraprendenza, la buona manifattura, la passione del fare e del far bene, la giusta relazione tra persona e tecnologia e lo sviluppo sostenibile. Nel tracciare le linee programmatiche del suo mandato, Pesarini ha fatto sue anche alcune parole che Papa Francesco rivolse agli imprenditori presenti a fine febbraio nell’Aula Paolo VI, in occasione del Giubileo degli industriali: «siate costruttori del bene comune ed artefici del nuovo umanesimo del lavoro».

Facendo tesoro del richiamo del Santo Padre, Pesarini ha indicato tra gli obiettivi da perseguire anche quello di indirizzare parte degli investimenti associativi alla formazione dei giovani, in stretto rapporto con le scuole e le università, sia per far riscoprire l’arte della manualità, sia per far sviluppare nuove competenze.

La sostenibilità del sistema produttivo e la salvaguardia dell’ambiente sono stati altri temi su cui si è soffermato durante il suo discorso d’insediamento il nuovo presidente, il quale ha ricordato come la green economy sia un fattore di successo e di competitività al pari degli “asset paesaggistici e culturali” offerti dal nostro territorio. «La risorsa territorio – ha però ammonito Pesarini – non deve essere confusa con l’alibi ideologico del non fare; bisogna passare dalla tutela meramente conservativa, alla valorizzazione, promuovendo buone pratiche, volte a favorire la prevenzione, il riciclo, il recupero delle risorse, la valorizzazione degli ecosistemi».

Tra gli altri obiettivi del suo mandato, il neo presidente di Confindustria Macerata ha indicato la «costruzione di un nuovo modello di relazione con gli organismi di vigilanza e di controllo ed anche un modello che valorizzi la buona reputazione e i rating di legalità delle aziende».

Ampio spazio Pesarini ha dedicato ai temi dell’internazionalizzazione, del fisco, dei rapporti con le amministrazioni pubbliche di riferimento, ricordando il deficit di infrastrutture del territorio. Soprattutto l’assenza di infrastrutture digitali d’avanguardia in grado di far competere le aziende nell’economia globalizzata e, a questo proposito, ha richiamato i soggetti economici e istituzionali locali ad uno sforzo progettuale condiviso. Un aspetto, quest’ultimo, che Pesarini ha legato all’altro tema importante di un futuro che è già oggi, quello della cosiddetta “Industria 4.0” con il suo scenario tecnologico per una produzione ad alto valore aggiunto e fortemente innovativa. «Il vero tema – ha detto il presidente di Confindustria Macerata – sarà quello di definire un disegno di sviluppo a lungo periodo e una coerente strategia locale di politica industriale in grado non solo di sostenere la nostra vocazione manifatturiera, ma anche di governare la trasformazione della società».

Pesarini non ha dimenticato di fare una breve analisi dei riflessi negativi che la crisi degli ultimi anni ha provocato sul territorio, sia in termini di produzione, sia nel campo occupazionale, ma ha anche ricordato che il sistema manifatturiero, vera ossatura dell’economia locale, ha saputo resistere grazie proprio a quei valori di intraprendenza, di caparbietà, di buona cultura d’impresa che fanno parte della tradizione di quanti operano su questo territorio. L’uscita dalla crisi può avvenire solo puntando sull’economia reale, cioè quella che ogni giorno produce e distribuisce beni e servizi, ha ricordato Pesarini e “la sfida che ci attende – ha detto – è quella di non smarrire le nostre radici, avendo comunque il coraggio di modernizzare e innovare”.

L’applaudito discorso d’insediamento di Gianluca Pesarini è stato subito apprezzato dal presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, il quale ha elogiato gli imprenditori maceratesi e questo territorio, “fatto di gente – ha aggiunto – che si fa amare e pone la persona al centro di ogni cosa”. Guardando ad esempi di eccellenza di cui le Marche e la stessa provincia di Macerata vanno orgogliose, Boccia ha esortato a scrutare sempre avanti con l’orgoglio dei propri traguardi raggiunti, ma anche con la voglia di fare ancora di più. 

Pesarini e Boccia
Il nuovo presidente di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini insieme al presidente nazionale Vincenzo Boccia

In precedenza il presidente uscente di Confindustria Macerata, Giovanni Clementoni, nel ringraziare la giunta e il direttivo che lo hanno affiancato durante il triennio passato, ha ricordato il cammino intrapreso per la costituzione di un’associazione unica regionale che superi l’attuale frammentazione a livello provinciale ed ha invitato il suo successore a proseguire su questa strada, d’intesa con i presidenti delle altre associazioni territoriali.

Il lungo pomeriggio al teatro Lauro Rossi si era aperto con gli interventi di saluto del prefetto di Macerata, Roberta Preziotti, del sindaco Romano Carancini, della vice presidente della provincia, Paola Mariani.

Sono anche intervenuti Gianni Potti, presidente della sezione “servizi tecnologici e innovativi” di Confindustria, che – parlando  di “Fabbrica 4.0” e di una “via italiana alla manifattura intelligente” – ha ricordato come le “autostrade immateriali” siano oggi essenziali, più di quanto lo siano state in passato le infrastrutture materiali.

Il tema dell’internazionalizzazione, è stato approfondito dal pro rettore dell’Università politecnica delle Marche, Gianluca Gregori, mentre l’economista Marco Magnani ha sottolineato il valore del territorio e della cultura locale in un’economia globalizzata, quale «arma difensiva, ma anche offensiva” per ogni azienda che, pur conservando localmente le proprie radici deve “avere le antenne ben tese sul mondo».

Il tema dell’assemblea annuale di Confindustria Macerata, “I drive del cambiamento, tra innovazione digitale e tradizione” è stato affrontato anche con una tavola rotonda conclusiva moderata dal giornalista Nicola Porro, alla quale hanno preso parte il presidente della Regione Marche, Luca Cerescioli, l’economista Marco Magnani, l’imprenditore Giovanni Clementoni, il rettore eletto dell’università di Macerata Francesco Adornato e il rettore dell’ateneo di Camerino, Flavio Corradini.

Dal dibattito sono emersi diversi spunti, tra i quali l’ineludibilità di una sempre più stretta collaborazione tra mondo accademico e mondo imprenditoriale e del ruolo fondamentale della ricerca, in un indispensabile connubio tra settori scientifico-tecnologici e settori umanistici.

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