Prosegue il lavoro di Alleanza contro la povertà, il “Patto Aperto” contro la Povertà promosso da Acli e Caritas e che mira all’uonione delle forze di tutti i soggetti sociali interessati alla lotta contro questo flagello in Italia. Tra gli ultimi impegni l’incontro con il ministro Giuliano Poletti, il sottosegretario Franca Biondelli e il direttore generale del Ministero, Raffaele Tangorra per dibattere sul ddl c 3594 “delega recante norme relative al contrasto della povertà”, attualmente in discussione alla Camera.

L’Alleanza ha ribadito la necessità che la misura in discussione sia composta da due elementi: un sostegno al reddito e una contestuale attivazione di percorsi di inclusione sociale. L’accesso alla misura dovrà riguardare una platea di beneficiari selezionata in primis in base alla prova dei mezzi, ricorrendo ad esempio all’Isee ed eventuali altre sue componenti, al fine di determinare la condizione reddituale effettiva. La misura, per la parte di sostegno al reddito, dovrebbe poi essere graduata in base a tali criteri. Infine, è stata ribadita l’universalità della misura, con conseguentemente superamento delle categorie.

L’Alleanza ha sottolineato la necessità di superare l’attuale frammentarietà delle misure, a partire dalla social card, gradualmente riassorbendo i destinatari nella misura unica man mano che viene implementata. Nel frattempo in regione ed in provincia continuano le presentazioni dell’Alleanza contro la povertà nelle Marche.

Fabio Corradini, Co-Portavoce Alleanza contro la Povertà nelle Marche e Coordinatore Ufficio Welfare e Politiche Sociali delle ACLI Marche, ha ripercorso le tappe regionali dell’Alleanza, che nelle Marche si è costituita il il 17 ottobre 2015: «Il Reis (REddito di Inclusione Sociale) è una misura nazionale rivolta a tutte le famiglie che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta e consiste in un trasferimento monetario adeguato a farle uscire da questa condizione, accompagnato da servizi alla persona per l’attivazione e il reinserimento sociale.

Si prevede che la sua introduzione si articoli in un piano quadriennale, che permetta così di suddividere lo sforzo attuativo e di diluire l’impegno finanziario richiesto nel tempo. Il Reis costituisce un livello essenziale delle prestazioni ai sensi dell’art 117 della Costituzione ed è il primo inserito nelle politiche sociali del nostro paese. Con il Reis si arriverebbe a un aumento medio del reddito del nucleo familiare dell’86%. Il principio guida risiede nell’inclusione sociale: dare alle persone l’opportunità di costruire percorsi che, nei limiti del possibile, permettano di uscire dalla condizione di marginalità».

Nel febbraio scorso l’Alleanza contro la povertà ha organizzato un primo seminario di approfondimento d’intesa con la Regione Marche con l’obiettivo di «coinvolgere le reti territoriali di prossimità di emanazione delle nostre associazioni e non solo per aumentare la consapevolezza dei nostri aderenti e la presenza territoriale attiva sul tema della povertà, per poi andare a coinvolgere ulteriori soggetti per lo sviluppo di progetti e lavoro comune sul territorio in iniziative sperimentali a supporto ed integrazione».

A questo punto Corradini ha affermato che è stato proposto di sperimentare il Reis nella Regione Marche su un campione di 200 famiglie: «L’obiettivo è di allargare il bacino dei possibili beneficiari degli interventi: dalle famiglie con figli minori e figli disabili attualmente tutelate dal Sia (Sostegno per l’Inclusione Attiva), si intende coinvolgere anche altre famiglie sotto la soglia della povertà che rispondono ad altri requisiti come ad esempio famiglie con anziani o con figli non minori. L’investimento proposto alla Regione Marche è di circa un milione di euro».

L’incontro provinciale, svoltosi nei giorni scorsi, secondo Corradini è servito ad «avere un quadro provinciale e quindi complessivo regionale, condividere uno scenario comune a livello regionale e magari abbozzare anche un programma d’incontri a livello locale anche extra Sia, magari a partire da settembre.

La dimensione della lotta alla povertà non si esaurisce con il Sia, con il Reias, e quindi è importante darsi degli obiettivi, pensare insieme un crono programma ed impegnarsi e farlo insieme, a lavorarci insieme prima nella nostra associazione, forza sociale, cooperativa, ecc e poi in un confronto con le realtà politiche ed organizzative pubbliche presenti nelle nostre realtà territoriali dandoci anche un orizzonte temporale.

Siamo pronti a dare il nostro contributo, come abbiamo fatto storicamente da sempre e continueremo a fare, di idee, proposte e progetti da realizzare mettendo a disposizione le nostre specificità e professionalità».


Per approfondire:
www.redditoinclusione.it

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