Le sigle sindacali marchigiane (Cgil, Cisl e Uil) e Confindustria hanno avviato la campagna per un’ora di lavoro devoluta dai lavoratori e una da parte delle imprese, per un contributo complessivo di € 90.000 da destinare ad un intervento sociale concordato di concerto con le istituzioni locali, alle comunità colpite dal terremoto.

I fondi raccolti saranno destinati a sostegno delle popolazioni con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma. Infatti nei primi giorni di settembre, anche nei luoghi di lavoro provinciale è stata avviata una campagna informativa per sostenere la sottoscrizione nazionale, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese.

Inoltre, a tutela del lavoro le confederazioni regionali del lavoro hanno chiesto l’intervento di ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti.

Ci sono però limiti all’utilizzo in termini di durata (massimo 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato pertanto chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione.

Al contempo Cgil Cisl Uil chiedono anche la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento fino al 31 dicembre 2016, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. CGIL CISL UIL Marche mettono a disposizione dei cittadini ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati nel fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi amministrativi.

Invece il presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata, cav. Renzo Leonori, ha chiesto l’allargamento della sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari decretata di recente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze anche ai comuni maceratesi per far ripartire l’economia locale: «Di fronte alla situazione allarmante di molti comuni del maceratese che versano in situazioni fortemente critiche dopo il sisma, la nostra Associazione si è immediatamente attivata per fornire un aiuto concreto alle imprese e popolazioni colpite dal terremoto.

Innanzitutto abbiamo attivato un’operazione di monitoraggio dei Comuni dell’alto maceratese interessati dal sisma, incontrando i sindaci al fine di conoscere le concrete criticità che questi territori stanno vivendo e rilevare richieste e necessità. Nei giorni scorsi abbiamo già visitato i comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso, e proseguiremo gli incontri con gli amministratori degli altri Comuni investiti dal terremoto per individuare i bisogni reali di imprese e cittadini ed intervenire in favore di coloro che stanno vivendo tale grave situazione.

Da questi primi incontri abbiamo rilevato una richiesta di fattiva collaborazione per gettare le basi del post – emergenza innanzitutto attraverso l’inserimento dei Comuni dell’alto maceratese interessati dal sisma nella cosiddetta “area di cratere”, che permetterebbe futuri interventi diretti e maggiore partecipazione e pianificazione degli stessi.

Tutti e tre i comuni lamentano una situazione di emergenza legata alla difficoltà di molte imprese lesionate che sono economicamente in ginocchio, all’abbandono dei territori da parte dei turisti, ed inoltre sia il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, che il sindaco di Castelsantangelo, Mauro Falcucci, hanno evidenziato il problema legato alle case di riposo, strutture essenziali per questi comuni sia dal punto di vista sociale che economico.

Quella di Ussita è infatti inagibile, fino ad ora per evitare trasferimenti fuori comune gli ospiti sono stati sistemati in un albergo ma proprio per questo serve il contributo per un’autonoma sistemazione e la Regione ancora non ha dato risposte certe. A Castelsantangelo sul Nera gli anziani sono invece stati portati fuori comune, per cui si sta cercando un edificio all’interno del comune, magari un albergo, per sistemarli in attesa di costruire un nuovo edificio».

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