Nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 30 settembre, presso il Teatro della Società Filarmonico Drammatica di Macerata è stata inaugurata, con una interessante e partecipata conferenza di presentazione tenuta dal professor Roberto Cresti dell’Università di Macerata, l’esposizione «Pannaggi. Arredo Casa Zampini». All’evento hanno preso parte anche il sindaco di Macerata Romano Carancini e il Primo cittadino di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci.

La mostra, allestita nella suggestiva cornice del Museo Palazzo Ricci, rappresenta il felice esito di un’idea concepita dalla Fondazione Carima alla quale il Liceo Artistico «G. Cantalamessa» di Macerata ha sapientemente dato concretezza. Il progetto interdisciplinare pluriennale coinvolge tutte le sezioni dell’istituto e che, oltre alle finalità didattiche e formative proprie della scuola, intende contribuire al lavoro di documentazione e ricostruzione storica della figura di Ivo Pannaggi, uno degli artisti maceratesi più importanti e noti del secolo scorso.

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L’iniziativa consiste nella ricostruzione fedele dell’arredo di Casa Zampini ad Esanatoglia, realizzato a cavallo tra il 1925 e il 1926 per l’industriale Erso Zampini, persona molto colta e appassionato innovatore, che propose al giovane Ivo, allora studente di Architettura a Roma, di arredare un immobile di sua proprietà. Fu così che venne ideato e realizzato quello che ancora oggi viene considerato il primo esempio in Italia di architettura d’interni d’avanguardia per un’abitazione privata: un capolavoro di sintesi delle correnti artistiche più avanzate dell’epoca, dall’Espressionismo tedesco al Neoplasticismo olandese, passando per il Costruttivismo e il Suprematismo russo e, ovviamente, per il Futurismo italiano.

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Attualmente, dei quattro ambienti creati da Pannaggi, solo la sala da pranzo e la camera da letto sono ancora al loro posto, sebbene non visitabili; l’anticamera è stata rimontata presso la nuova sede dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, mentre il salottino per radioaudizioni venne dismesso nel dopoguerra e ne rimangono solo poche fotografie in bianco e nero. Gli studenti del Liceo «Cantalamessa» hanno dapprima approfondito gli aspetti storici e culturali che sono alla base dell’opera e poi hanno proceduto alla rievocazione precisa e puntuale del percorso ideativo e laboratoriale che ha condotto alla produzione concreta dell’arredo. La sezione Architettura e Ambiente ha provveduto, inoltre, ad un’iniziale ricerca storica e fotografica, quindi alla realizzazione dei disegni esecutivi dell’arredo della Camerapranzo, alla creazione dei modelli in scala, sia in legno sia in PLA con la nuova tecnologia della stampa tridimensionale, e, infine, alla costruzione in scala 1:1 di tutti i mobili in legno massello di faggio. Le classi della sezione Arti Figurative, invece, hanno dotato la sala di un servizio da tavola composto da piatti, coppe e bicchieri di ispirazione futurista, realizzato in terracotta decorata con la tecnica del soprasmalto al secondo fuoco, mentre quelle della sezione Design della Moda hanno confezionato i tendaggi, riproducendo il modulo disegnato da Pannaggi, e le tovagliette “all’americana”, che corredavano la stanza originale. Alla sezione Audiovisivo e Multimediale, infine, è stato assegnato il compito della documentazione fotografica e filmica delle attività laboratoriali, confluita in un video proiettato all’interno dell’esposizione che racconta, in maniera sintetica, interi mesi di fervente lavoro.

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«La presentazione al pubblico della Camerapranzo – ha spiegato la presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti – conclude la prima fase di questo progetto, che seguiterà nel prossimo futuro con la realizzazione degli altri ambienti di Casa Zampini. La Fondazione Carima, nell’ambito della propria attività istituzionale, promuove e supporta l’iniziativa, coniugando il perseguimento degli obiettivi formativi dell’istituto e la celebrazione di un artista, peraltro ampiamente documentato nella raccolta del Museo Palazzo Ricci, che con la sua opera ha dato lustro alla città di Macerata a livello internazionale».

Per il Liceo maceratese, il professor Ermenegildo Pannocchia, collaboratore della Dirigenza e responsabile del progetto, ha portato i saluti della Dirigente Scolastica Maria Antonella Angerilli e ha sottolineato la valenza didattica del lavoro svolto, che ha consentito agli studenti che vi hanno preso parte di conoscere la figura di Ivo Pannaggi, rivisitarne l’originale progettualità ed evidenziarne la grande capacità di cogliere, novanta anni fa, il mutamento degli stili artistici e della stessa funzione dell’arte nella società come pochi altri nel suo tempo; parimenti ha costituito una delle tante occasioni in cui nei laboratori dell’istituto si trasmette e si aggiorna quel “saper fare” che è una delle cifre distintive della creatività italiana.

Sono state infine citate le preziose collaborazioni fornite dal professor Luigi Ricci, curatore dell’archivio Pannaggi, dal dottor Gabriele Porfiri, direttore del Centro Studi intitolato all’artista, dal professor Massimo Angelucci Cominazzini, regista del documentario «Casa Zampini e Ivo Pannaggi», e da Marco Pannaggi, figlio dello stesso Ivo.

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La mostra resterà aperta fino al 23 ottobre nelle giornate di sabato e domenica, dalle ore 11 alle 19, con ingresso gratuito; negli stessi giorni sarà possibile visitare anche il Museo Palazzo Ricci. Per le scuole è prevista un’ulteriore apertura nelle mattinate di lezione, con una visita guidata su prenotazione da effettuare contattando il Liceo artistico. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero fisso 0733 262198 o scrivere alla mail: mcsd01000d@istruzione.it.

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