L’Università di Macerata ha aderito alla rete internazionale «Scholars at risk network», nata per tutelare la libertà di pensiero e la protezione degli studiosi e dei ricercatori vittime di persecuzione su base religiosa, etnica, ideologica o altro. Oltre a segnalare i casi più gravi di persecuzione e a porli all’attenzione dei mass media, la rete si attiva per offrire agli studiosi perseguitati forme di ospitalità, temporanea o anche a lungo termine, negli atenei aderenti.

Dalla fondazione della rete nel 2000, più di settecento studiosi hanno trovato rifugio e altre centinaia hanno beneficiato di servizi di consulenza. Ad oggi sono oltre 440 le Università di tutto il mondo aderenti al progetto.

«L’Ateneo maceratese – commenta il rettore Luigi Lacchè – vuole dimostrare concretamente la propria vicinanza ai tanti colleghi la cui libertà di studio e di insegnamento nonché la proprio incolumità vengono messe a rischio ogni giorno. Ci auguriamo che alla fine possa prevalere ovunque l’idea della tutela dei diritti civili e politici dei singoli e dell’intera collettività».

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