“Da spettatori a cittadini mediali”, questo è il tema centrale affrontato dall’Associazione Aiart nelle due giornate formative a Roma, l’11 e 12 novembre, presso l’Aula Magna “Angeli Custodi” della CEI. Il tutto organizzato con precisione e passione dal Presidente nazionale Aiart , Massimiliano Padula, e coordinato dal vice presidente, Giovanni Baggio. Giornate di formazione e non solo: ciò che emerso è infatti, prima di tutto,l’importanza della cooperazione, della relazioni, della partecipazione, dell’”essere -associazione”, uniti verso un unico obiettivo: educare a una maggiore consapevolezza nell’utilizzo dei media digitali, mettendo al centro l’uomo, protagonista in quanto medium.

Ad aprire la prima giornata è stato Domenico delle Foglie, Presidente Copercom, Direttore del Sir e già vice direttore di Avvenire, che ha invitato a riflettere sul concetto di “Misericordia “, come essa possa essere comunicata anche attraverso i media digitali; interessante anche l’approfondimento sulla figura del giornalista 2.0 e del ruolo oggi delle comunicazioni sociali. Innanzitutto, è necessario comprendere la “reale realtà”, afferma durante la sua lectio magistralis Nando Pagnoncelli, sondaggista, che invita a ri-considerare l’idea di opinione pubblica come “percezione”: essa non comunica la realtà ma contribuisce a definirla. Il sondaggista va oltre: «L’opinione pubblica non va sottovalutata, è fondamentale conoscerla , bisogna però allo stesso tempo ri-conoscere che i sondaggi non servono a prevedere il futuro ma, quest’ultimi sono utili strumenti per conoscere i desideri e le dinamiche sociali degli individui».

Lorenzo Lattanzi
Lorenzo Lattanzi

L’individuo contemporaneo da attore diventa “spett-attore”,cosi lo definisce durante il suo interessante intervento il prof. Filippo Ceretti (docente presso le università di Bolzano-Bressanone e Lateranense): è nuovo individuo che si fa medium, che diventa responsabile dei contenuti prodotti e diffusi in Rete, l’uomo che agisce con e nei media. Emerge dalla relazione di Ceretti, l’urgente necessità di sviluppare un nuovo punto di vista sui media per capire il complesso universo comunicativo e che cosa sta accadendo all’umanità mediale: sì allo sviluppo delle competenze digitali, ma maggiore attenzione va riservata alla formazione della persona. Infine, dopo un dibattito profondo emerso al termine di ogni intervento, il Presidente nazionale, Massimiliano Padula, ha svelato con evidente entusiasmo alcune novità Aiart: la collana “La Parabola” edita da Ets in uscita per gennaio 2017 e il nuovo, ricco, interattivo sito istituzionale (attivo da martedì) accompagnato da un affascinante e stuzzicante logo Aiart che rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche dello scenario digitale contemporaneo

Nuove prospettive, novità , obbiettivi concreti , sono alcuni degli ingredienti che sicuramente aiuteranno l’associazione a rafforzare la sua identità e a gettare le basi per una prospettiva formativa comune , un lavoro come sempre svolto con passione ,al servizio degli altri in ogni territorio, coinvolgendo genitori, ragazzi e docenti all’interno di contesti specifici come scuole, istituzioni, parrocchie. Nella seconda giornata, presso le sedi dell’Azione Cattolica, si è passati dalla teoria alla buona pratica mediale: tutta la competenza e l’esperienza del Vice Presidente nazionale, Sandra Costa, della Presidente Aiart Milano, Stefania Garassini e di Lorenzo Lattanzi, Presidente Aiart Marche, sono state trasmesse attraverso la partecipazione attiva all’interno di tre laboratori, iniziando cosi a tracciare un cammino condiviso che renda la comunicazione e i media strumenti di fiducia e speranza, mettendo prima di tutto al centro l’individuo.

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Giornate di formazione intense, in cui la formazione è stata circolare, non vi è stato in alcuna sessione un tavolo dei relatori separato dal resto dell’assemblea e d’ora in poi sarà questo il paradigma operativo dell’Aiart, a tutti il livelli. D’altronde comunicare significa incontrare e comprendere l’Altro, o meglio ancora uscire da quell’individualismo che rischia di caratterizzare la società liquida. Educarci ad un utilizzo più consapevole della Rete permetterà di andare oltre e costruire processi di scambio, di relazione , di condivisione ,di fiducia tra individui: non è anche questa, in definitiva, una peculiare dimensione della Misericordia?

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