Martedì 7 marzo al multiplex Giometti di Tolentino è stato proiettato in esclusiva provinciale il film “Footprints, il cammino della vita” del regista Juan Manuel Cotelo (regista de “L’ultima cima” e “La terra di Maria”), che racconta la storia di un gruppo di giovani che dall’Arizona viaggia fino in Spagna per realizzare uno dei pellegrinaggi più importanti del mondo, il cammino di Santiago de Compostela.

Per 40 giorni e 1000 km, Juan Manuel Cotelo e il suo team, li accompagneranno nella più grande avventura della loro vita: un viaggio fisico e spirituale capace di trasformarli per sempre. Il loro percorso attraversa il Cammino del Nord (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2015), la Ruta Lebaniega e il Cammino Primitivo, con piccole deviazioni dall’itinerario ufficiale per visitare luoghi emblematici come la casa di sant’Ignazio di Loyola, i monumentali Picos de Europa o per pregare davanti alla Vergine di Covadonga.

Sofferenza, superamento, contemplazione, allegria, amicizia, bellezza, riflessioni spirituali… Il film trasmette tutta la gamma di emozioni che il Cammino emana. E secondo Juan Manuel Cotelo, la sfida principale di questo lavoro cinematografico sul Cammino di Santiago, è stato «‘mostrare un viaggio interiore, ovvero il processo interno di trasformazione dei pellegrini».

L’intuizione del film nacque da un annuncio pubblicato in Arizona: «Cerchiamo persone disposte a percorrere 1.000 km, camminando per 40 giorni. Non si offrono certezze di arrivare a destinazione, ma si assicurano giornate di sofferenza intensa, con caldo e freddo in parti uguali. Le lesioni muscolari e le vesciche sono più che probabili, così come lo scoraggiamento che inviterà ad abortire il piano. Si dormirà poco, alcune notti sulla dura terra o in un sacco a pelo sotto la pioggia.

Se qualcuno perderà il sentiero, dovrà camminare più chilometri del previsto, così godrà più a lungo della bellezza incomparabile dei paesaggi della Spagna. Coloro che hanno già affrontato questo Cammino nel corso dei secoli, assicurano che aiuta a scoprire il senso della propria esistenza».

All’annuncio sono interessati un maestro di zumba, un filosofo, un pittore, un fotografo, un meccanico, un sacerdote, un musicista, un ingegnere, uno sportivo: non ci sono due persone simili, in questo gruppo di pellegrini. Si sono conosciuti pochi giorni prima di iniziare il camino, non sospettando che l’esperienza del Cammino di Santiago li avrebbe uniti per sempre. Passo dopo passo, perdute molte cose che ritenevano imprescindibili, ne hanno trovate altre che neanche cercavano. per questo, all’arrivo a Santiago, non erano più gli stessi.

È il punto misterioso di un pellegrinaggio. Un documentario che ha privilegiato stupende inquadrature dall’alto di luoghi incantevoli.

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