Vent’anni fa non era semplice trovare una ragazza all’Agraria di Macerata. Eppure, il sorriso di una studentessa già donna, per grazia e  capacità, brillava contagioso tra quelle aule e spazi aperti di futuro. Chi ricorda Sara Salvucci a quel tempo ha senz’altro memoria della sua gentilezza e delle sue capacità. Non è un caso che oggi, a distanza di anni, mentre in tanti si accingevano a porgerle l’estremo saluto, la sua solarità e il suo amore per la vita hanno dato frutti preziosi ed emergono come ricordi da custodire.

La giovane sembra aver lasciato, infatti, un gesto d’amore nel cuore dei familiari e dei tanti presenti. La chiesa di San Vincenzo Maria Strambi, la sua parrocchia prima di trasferirsi, una volta in sposa al suo Claudio e divenuta mamma della piccola Matilde, a Petriolo, è stata gremita oltre ogni possibilità. Salutata per l’ultima volta nel giorno della festa della donna, Sara è salita al cielo a 35 anni, dopo una battaglia con il male durata quattro anni, nella notte fra il 6 e il 7 marzo.

Il suo ultimo regalo è stato in realtà rendersi conto della sua innata capacità di unire, con la preghiera e in amicizia, chiunque abbia incontrato. Le due comunità di Piediripa e Petriolo lo hanno dimostrato, con silenzio e partecipazione, durante le esequie. Tant’è che il sindaco Domenico Luciani ha proclamato una giornata di lutto cittadino, a ribadire l’opera sociale della giovane anche all’interno della comunità che l’aveva accolta e nella quale era impegnata nel catechismo, con i bambini e in favore della promozione turistica e non solo del luogo. “Ci è sembrato un segno di rispetto per questa famiglia – hanno affermato Luciani e il vice sindaco Enrico Vissani -, tanto è il dolore in questo momento, ma tutto il paese si è stretto in un profondo abbraccio”.

Tra i momenti condivisi, il gemellaggio di Petriolo con la città di Mezokovesd aveva visto Sara recarsi in terra ungherese lo scorso agosto, prima della ricaduta del mese seguente. L’amicizia nata con la delegazione magiara era tale che alcuni di loro parteciparono persino al matrimonio celebrato sempre a Piediripa. La commozione, seppur evidente, non ha impedito a don Franco Pranzetti di sottolineare, sia nella scelta delle letture che dell’omelia, “una testimone della Chiesa che vive sul serio”. Un ringraziamento profondo, al quale i media diocesani, con estremo pudore, si uniscono tramite le parole del parroco, a una “collaboratrice positiva e gioviale, catechista encomiabile e donna portatrice di una fede trasmessa sempre con il sorriso, nonostante le dure prove affrontate”. Un sorriso di coraggio e di speranza da non dimenticare.

Lascia un commento

  • La Foto (141)
  • Lavoro (175)
  • Macerata (1.504)
  • MenSana (27)
  • Missioni (22)
  • Mondo (1)
  • Montefano (12)
  • Musica (20)
  • News (2.978)
  • Politica (81)
  • Pollenza (47)
  • Pop Corn (31)
  • Programmi (23)
  • Quaresima (57)
  • Recanati (591)
  • Regione (314)
  • Reportage (28)
  • Rubriche (16)
  • Rugby (16)
  • Salute (240)
  • Scuola (417)
  • Sinodo (3)
  • Sisma (292)
  • Social (591)
  • Società (1.193)
  • Sport (531)
  • Tolentino (407)
  • Treia (272)
  • Unimc (253)
  • Video (2.023)
  • Volley (234)