La Fuci è in viaggio. Non una novità per i giovani della Federazione universitaria cattolica italiana, ma la conferma dell’impegno espresso territorialmente in ogni anno accademico. Volano di questo percorso di vita e di formazione è la Settimana dell’Università, palcoscenico privilegiato per il confronto e la riflessione su tematiche legate al mondo studentesco e non solo.

L’edizione numero nove ha scelto come sua tappa per il tradizionale evento nazionale non un luogo a caso: la città di Camerino, sede di una delle più antiche Università italiane (l’Unicam), con una profonda volontà di rilancio dopo gli eventi sismici dell’ottobre scorso. La Settimana terminerà domenica 26 marzo, viatico per il 66° Congresso nazionale, in programma dal 4 al 7 maggio, a Pavia e Vigevano (leggi qui l’articolo).

I presidenti nazionali della Fuci, Marianna Valzano e Gianmarco Mancini

Proprio la sala conferenze del campus di Unicam è stata, dunque, sede del convegno “Tra valutazione e riconoscimento del merito, quale progetto di Università” promosso dai presidenti nazionali della Fuci, Marianna Valzano e Gianmarco Mancini. Moderato dal giornalista Rai, Vincenzo Varagona, l’incontro ha visto anche la presenza del rettore Flavio Corradini; dell’Arcivescovo della Diocesi di Camerino, mons. Francesco Giovanni Brugnaro; oltre che della responsabile Fuci di Unicam, Letizia Catalini.

Letizia Catalini, “fucina” di Unicam

Tra i relatori, il prof. Vincenzo Zara, rettore dell’Università del Salento e coordinatore della commissione per la didattica della Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui), il prof. Gian Cesare Romagnoli, ordinario di Politica Economica nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma Tre e Past President dell’Aidu, la dott.ssa Lucia Biondi, ricercatore confermato in Economia aziendale presso il Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università di Roma Tre, e il prof. Massimo Sargollini, docente di Urbanistica presso al Scuola di Architettura di Unicam.

Valutazione e merito i temi dell’appuntamento nazionale

Prima di entrare nel merito della conferenza, due momenti distinti hanno preceduto e fatto da conclusione all’appuntamento. La tragica morte, questa mattina, della studentessa di informatica Francesca Neri De Mesquita, vent’anni, di Montecassiano, coinvolta in un incidente stradale; e la forte volontà di rinascita della città e dell’Alto Maceratese dopo il terremoto, grazie alle testimonianze dei volontari del progetto #iononcrollo.

«Tutta la Fuci si è voluta mettere in gioco per dare un segnale di vicinanza al gruppo di Camerino – ha affermato Mancini -, un gesto per ribadire come l’Università sia un punto fondamentale di ripartenza per la città di Camerino». Comprendere le dinamiche all’interno di ogni Ateneo e anche uno degli obiettivi dell’appuntamento nazionale: «Non siamo qui soltanto per vivere passivamente il periodo universitario – ha aggiunto poi la Valzano -, ma vogliamo interagire con tutte le realtà che la compongono per costruire un progetto che si rinnovi nel tempo e che tenga presente le necessità del nostro tempo». Dinamiche che non possono prescindere dal contesto attuale, soprattutto per ciò che riguarda Camerino: «Il terremoto ha solo aggiunto problemi a quelli già esistenti – ha affermato la Catalini -, anche se il nostro è un piccolo gruppo che siamo promessi di non arrenderci e accogliere la “sfida” di questo importante evento per ricominciare le nostre attività».

L’evento è stato un segnale di vicinanza a Camerino e al territorio

Da sinistra, mons. Brugnaro e il rettore di Unicam Corradini

Camerino, infatti, ha una lunga tradizione “fucina”, risalente al 1926, quando don Giovanni Battista Montini venne in città per presentare le attività della Fuci: «Dopo un periodo di pausa, da sei anni si è costituito un nuovo gruppo collegato con Urbino e con Macerata – ha confermato mons. Brugnaro -, la scelta della città per uno degli eventi della Federazione nazionale, in una situazione particolare come quella del terremoto, significa una comprensione delle difficoltà in cui ci troviamo e un invito agli studenti ad avere fiducia nella ripresa dell’Università». Una fiducia che non è certo mancata in questi mesi al rettore Corradini, associatosi, anch’esso, al ringraziamento per la scelta di Camerino: «Si tratta di un messaggio importante di vicinanza non soltanto all’Ateneo ma a tutto il territorio – ha detto -, scegliendo, inoltre, un argomento di grandissima attualità: meritocrazia e valutazione, nei sistemi universitari, sono tematiche che ci vedono ancora all’inizio di un lungo percorso ma che necessitano incontri come questo e una sempre maggiore professionalità».

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