Inaugurato il 727° anno accademico dell’Università di Macerata con la presenza straordinaria del Giudice della Corte suprema degli Stati Uniti d’America Sonia Sotomayor. «Ecco cosa ci attende. Un mondo mai visitato in passato, i cui profili potremo affrontare, costruendo risposte di sistema. Sono certo che ce la faremo. Noi abbiamo un cuore unico», con queste parole il rettore Francesco Adornato ha dichiarato l’apertura dell’anno accademico 2016/2017 dell’Università di Macerata (leggi qui l’articolo sulla Messa dedicata gli studenti e celebrata dal vescovo Nazzareno Marconi).

Sonia Sotomayor

La cerimonia si è svolta oggi per poter ospitare la giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Sonia Sotomayor, in Italia in questi giorni unicamente per partecipare al prestigioso ciclo di conferenze Alberico Gentili Lectures di Unimc e per raccontare la sua straordinaria esperienza di vita che dai difficili quartieri del Bronx degli anni Sessanta l’ha portata, prima ispanica della storia, a raggiungere una posizione di tale prestigio. Una storia riassunta nel libro “Il mio mondo amatissimo” tradotto da “Il Mulino” nella collana dedicata proprio alle Alberico Gentili Lectures. Una storia a lieto fine di un sogno coltivato fin da bambina quello di diventare avvocato e Giudice (nel 2009 viene nominata da Barack Obama Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti). La passione per il diritto è nata a 9 anni, guardando la serie tv Perry Mason: «Ho capito che il giudice col martello non era tutto in un processo ma contavano anche le persone, le loro storie. Ho capito fin da piccola la forza del diritto come base delle relazioni sociali».

«Ho capito che il giudice col martello in un processo non era tutto»

Per questo è diventa Avvocato, perché con le regole del diritto le persone possono vivere meglio. Una delle qualità più importanti è la comprensione per ciò che non abbiamo vissuto. Sulla mia scrivania arrivano storie e problemi più svariati. A volte pensiamo di essere aperti agli altri ma non riusciamo ad ascoltare a guardare oltre il nostro vissuto. Fondamentale è avere una mentalità aperta. Non è facile, perché siamo essere umani. «Le mie emozioni possono farmi sbagliare, quello che penso come Sonia può essere sbagliato. Le decisioni vanno prese sulla base del diritto anche contro le mie convinzioni ha aggiunto nell’intervista sul palco del Teatro Lauro Rossi -, il valore più importante per un giudice è l’umiltà. Bisogna sempre capire gli altri, avere sempre la mente aperta».

«Il valore più importante per un giudice  è l’umiltà»

«Una determinazione speciale? Una saggezza che nasce da dove?» ha poi chiesto nell’intervista la professoressa Benedetta Barbisan, Docente di Diritto Pubblico Comparato dell’Università di Macerata. «Ogni sera – ha risposto la Sotomayor -, prima di dormire mi chiedo due cose: cosa ho imparato oggi di nuovo? Ho fatto qualcosa di buono per qualcuno?». Imparare qualcosa di nuovo non significa solo acquisire nuove informazioni ma imparare qualcosa di nuovo sul mondo e su chi lo abita. Quelle informazioni che ti rendono diversa e ti permettono un approccio nuovo con le persone. «Quando non riesco a dormire – dice la giudice – vado a cercare, sul pc o sulla mia scrivania, qualcosa che possa suscitare in me una riflessione e in merito alla seconda domanda ripercorro le mail e cerco amici a cui chiedere “Come stai? Come va la terapia?”, oppure scrivo una lettera a un gruppo e prometto di andare da loro. La bellezza del nuovo è trascorrere ogni giorno apprendendo qualcosa è questo che ci rende più forti e rende la nostra vita davvero più potente»

«La bellezza del nuovo è trascorrere ogni giorno apprendendo qualcosa è questo che ci rende più forti e rende la nostra vita davvero più potente»

La cornice dell’evento è stata quella del Teatro Lauro Rossi, a causa dell’inagibilità dell’Aula Magna, dove i rappresentanti della comunità accademica hanno fatto ingresso sfilando in corteo attraverso la piazza, così da testimoniare il profondo legame con la città. Come ha ribadito il direttore generale Mauro Giustozzi, infatti, «la competitività del sistema universitario è oggi elevatissima. Proprio per questo l’università ha bisogno di essere sostenuta da un contesto territoriale che la riconosca per quello che è: una grande risorsa culturale, ma anche un importante motore per l’economia e lo sviluppo di tutta la comunità». Di una Università per il territorio nel mondo ha parlato il rettore Adornato. «È sul terreno scientifico, culturale, ideale, che il nostro Ateneo – ha detto – sta fortemente spendendo le sue energie per rappresentare e raffigurare il territorio e la città su scala globale». Su questa tema è stato ricordato il programma dei Visiting Scholars, avviato con il rettorato Lacchè, che ha portato a in città studiosi di cinque continenti. A loro si aggiungono gli studenti internazionali, per non parlare dei tanti accordi con atenei di tutto il mondo. «L’Università – ha ribadito Adornato – è un ponte stabile tra culture e società. Non a caso, l’ambasciatore cinese in Italia e il nostro ambasciatore in Cina saranno in Ateneo tra poco».

L’Università di Macerata ha superato i 10mila studenti e si sta attrezzando con politiche riferite ai servizi culturali, cinema e teatro in particolare, e ai servizi sportivi, a partire dalla realizzazione di una cittadella dello sport. Da qui, l’appello alle istituzioni. «C’è l’urgente bisogno di conferme in merito ai 5 milioni previsti nel decreto sul Fondo di finanziamento ordinario e destinati alla costruzione di uno studentato. Inoltre, rispetto ai processi di crescita, all’esigenza di nuovi spazi, alle problematiche connesse ai trasporti e a quelle di un più strutturato rapporto con la città, avvertiamo il bisogno di un autentico e intenso confronto con l’Amministrazione comunale, il cui impegnato lavoro non ci sfugge».

Durante la cerimonia sono stati consegnati gli attestati di benemerenza ai docenti in congedo Daniela Fabiani, Maurizio Migliori, Filippo Mignini, Gianfranco Paci e agli impiegati Gino Pascoli e Giovanni Colella. Applauditi gli interventi di Rebecca Marconi, in rappresentanza degli studenti, e di Carla Moreschini per il personale amministrativo.

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