È in programma per venerdì 9 giugno alle ore 19.00, in Via Campo dei Fiori, il terzo incontro del ciclo “Vivere il territorio, progettare il futuro”, pensato e realizzato dall’Associazione Altra Eco per divulgare le iniziative culturali più innovative nell’ambito delle tutela del territorio. Dopo l’esperienza ad “impatto zero” di Linda Maggiori e dopo “l’agricoltura sociale” di Roberto Brioschi, sarà la volta dello storico Marco Moroni, direttore della rivista “Marca/Marche”, che affronterà il tema “Storia e futuro dei Sibillini”.

A nove mesi dal terremoto si sta finalmente avviando la ricostruzione. Ma è possibile ricostruire senza conoscere la storia e l’identità dei luoghi colpiti dal sisma? Non dobbiamo perdere la ricchezza dei nostri paesi: i centri dell’entroterra non sono i luoghi della penuria, come spesso si pensa, ma sono luoghi ricchi di conoscenze, di competenze, di cultura e di arte. E soprattutto, è possibile ricostruire senza coinvolgere i diretti interessati, cioè gli abitanti dei Comuni del cratere? Ricostruire materialmente non basta se non si riesce a evitare lo spopolamento delle zone sconvolte dal sisma e se non si riesce a ricostruire la vita delle comunità. Solo facendo rinascere le comunità distrutte si potrà ridare un futuro ai paesi dei Sibillini.

Nell’incontro vengono presentati due fascicoli della rivista “Marca/Marche” che hanno per oggetto appunto la Storia e il Futuro dei Sibillini, con riflessioni e proposte per il recupero delle comunità dei territori colpiti dal terremoto. Nel primo fascicolo viene affrontato il tema: «L’Appennino marchigiano. Economia, tradizioni, prospettive di sviluppo» con saggi di Marco Moroni, Olimpia Gobbi, Emanuela Di Stefano, Mario Sensi, Maria Luciana Buseghin e, da ultimo, con un saggio a più mani, scritto da Roberta Caprodossi, Ileana Pierantoni e Massimo Sargolini. Nel secondo fascicolo viene discusso il nodo del Post terremoto con due interventi e un progetto: Marco Moroni propone una riflessione legata a parole guida come storia sismica, catastrofi naturali, gestione del territorio, aree interne, ricchezza dei paesi appenninici; Daniele Salvi, dopo aver ricordato il Progetto Appennino Parco d’Europa, avanza alcune proposte per la rinascita dell’entroterra marchigiano; infine Paolo Coppari presenta il progetto “L’Epicentro della Storia. Radici e futuro dei centri del sisma e dell’entroterra marchigiano”.

A fine presentazione un frugale aperitivo in tema con la serata.

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