Immigrazione e inclusione sociale sono i temi del tavolo di lavoro e di confronto sulle reciproche esperienze, svoltosi stamattina tra i delegati delle città gemellate con Macerata: la tedesca Weiden, la francese Issy Les Moulineaux e la maltese Floriana, da ieri in città in occasione della festa dell’Ospitalità e del patrono san Giuliano. Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha aperto i lavori, ringraziando innanzitutto i sindaci di Weiden Seggewiss Kurt, di Floriana Davina Sammut Hili e il vice sindaco di Issy Les Moulineaux Alain Levy per la vicinanza umana e materiale dimostrata dalle rispettive amministrazioni comunali e dai cittadini nel difficile momento del terremoto dello scorso anno, quando si fecero promotrici di raccolta di fondi che sono andati a Macerata e alla scuola di Gualdo, segno di grande affetto e solidarietà.

L’incontro e il confronto odierno tra sindaci, amministratori e tecnici sono la tappa di un percorso di amicizia e scambio reciproco avviato da tanti anni, che oggi è quanto mai importante per il momento difficile che l’Europa sta vivendo. «La crisi economica, i problemi che l’Europa vive, in primis l’immigrazione, rischiano di minare e infrangere questo percorso di amicizia, cooperazione e integrazione europea – ha sottolineato il sindaco Carancini, che ha aggiunto -, siamo ad bivio: continuare ad alimentare un’Europa unita o tornare all’Europa dei nazionalismi, dei muri e degli interessi individuali. La svolta è mettere insieme lo spirito di accoglienza e unità, principi che le carte di Nizza e Strasburgo hanno sancito in un impegno comune, con il senso di legalità. Possiamo farcela – ha continuato il sindaco di Macerata – il lavoro delle comunità locali in tal senso può incidere sui sistemi».

«Non c’è nesso tra immigrazione e terrorismo. Esiste un nesso tra mancata integrazione e terrorismo» ha concluso Carancini, introducendo le virtuose esperienze di integrazione realizzate dal Comune di Macerata insieme alle associazioni che operano nel settore. Tra queste, l’assessore Marika Marcolini, con Marica di Prodi e Carla Scarponi dei servizi sociali hanno presentato i progetti Famiglie a colori e il Protocollo d’intesa per il volontariato da parte richiedenti asilo internazionale.

Il primo consente di dare ospitalità nelle famiglie maceratesi ai minori che giungono da soli nel nostro territorio, altrimenti destinati a strutture, dando loro l’accoglienza e il calore necessari per diventare cittadini europei a tutto tondo, assicurando a questi ragazzi fiducia e sostegno ma anche la possibilità di ritrovare una parte degli affetti lasciati durante il lungo e difficile viaggio per arrivare in Italia. Il secondo riguarda l’integrazione dei rifugiati richiedenti protezione internazionale che, grazie ad una convenzione recentemente stipulata tra Prefettura, Comune e Associazioni, svolgono servizi di volontariato che vanno dall’ambiente e cura del verde, alla compagnia di anziani ospiti di Villa Cozza, e dei ragazzi disabili, supportandoli e accompagnandoli nelle diverse attività che svolgono nei centri.

La giornata si è conclusa con la sottoscrizione degli atti di rinnovo dei legami di amicizia con le città gemellate e lo scambio dei doni.

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