Siamo Gloria e Sofia, due civiliste ormai quasi agli sgoccioli di un anno intenso e bello. Il nostro anno di Servizio Civile l’abbiamo prestato con l’ente Caritas, più precisamente presso la parrocchia di Santa Croce a Macerata, dove c’è l’associazione Ubuntu, la quale si occupa di essere vicina anziani: da qui il nome del nostro progetto «Anziano amico saggio».

Tutto sommato non abbiamo trovato nulla di negativo in questa esperienza, anche se inizialmente per noi è stata un po’ dura, poiché non avendo mai lavorato a tempo pieno, non è stato facile conciliare gli impegni lavorativi con quelli personali, “proprio come fanno i grandi”. In principio una fatica è stata senz’altro quella di trovare un’intesa tra noi due per via dei nostri caratteri diversi, ma poi, dopo aver capito i punti di forza e di debolezza dell’una e dell’altra, abbiamo costruito una bella squadra che ci ha permesso di fare un buon lavoro (o almeno speriamo), perché abbiamo capito che ci compensavamo a vicenda.

Non solo tra di noi si è formato un buon rapporto, ma anche con tutte quelle persone che frequentano la parrocchia: gli anziani, i volontari e il parroco. Infatti vorremmo ringraziare tutti quelli che abbiamo incontrato: da Don Alberto, che ci ha fatto assaporare il piacere di far parte di una comunità all’interno di una parrocchia, a Franco, nostro Olp, che ci ha guidate, sostenute, ascoltate, “rimproverate,” ma soprattutto ci ha dato la possibilità, insieme alla Caritas, di far parte di questo progetto. Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti dell’associazione, che fin dal primo momento ci hanno fatto sentire a casa. Come vi sentireste voi se doveste passare un anno con i vostri nonni/zii? Penso che la maggior parte risponderebbe: “coccolati e viziati”; beh, è un po’ quello che è successo anche a noi.

Oltre al buon ricordo delle persone conosciute, sicuramente quest’esperienza ci ha reso più forti (magari mettendo da parte anche un po’ di timidezza), più responsabili, più attente ad ascoltare quelli che sono i bisogni altrui. Inoltre ci ha fatto conoscere realtà e associazioni nuove, ci ha fatto capire più da vicino quello che è la Caritas e quello che fa.

Tornando indietro, in base a quella che è stata la nostra esperienza, rifaremmo senz’altro quest’anno di Servizio Civile. Sicuramente consiglieremmo a tutti di farlo, perché può essere un modo alternativo per affacciarsi al mondo del lavoro, per capire in che ambito dirigersi ed entrare a piccoli passi nel mondo degli adulti.

Purtroppo l’anno sta finendo e dobbiamo lasciarci alle spalle questo periodo, fatto di persone e momenti belli. A tutti quelli che abbiamo incontrato quest’anno diciamo: “Torneremo a trovarvi!”

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