La 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre avrà come tema: “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”.

Come si legge nella Lettera di invito, la settimana sociale intende guardare alla questione del lavoro da cinque prospettive diverse: 1) Il lavoro è vocazione; 2) Il lavoro è opportunità; 3) Il lavoro è valore; 4) Il lavoro è fondamento di comunità; 5) Il lavoro è promozione di legalità.

Il lavoro è vocazione in quanto ciascuno deve avere la possibilità di esprimere la propria personalità e di vedere apprezzate le proprie doti, qualità e competenze. Il lavoro è opportunità perché consente all’uomo di realizzare la sua umanità. Il lavoro è valore in quanto ha a che fare con la dignità della persona e proprio per questo non è mai riducibile a mera merce, utile a produrre solo guadagni e profitti. Il lavoro è fondamento di comunità perché oltre a valorizzare la persona favorisce relazioni interpersonali che contribuiscono a rafforzare il tessuto connettivo della società, costruisce legami che sono un antidoto contro l’individualismo della nostra società, .genera rapporti sui quali poggia la rete solidale e partecipativa senza la quale la società si sfalda. Infine, il lavoro è promozione di legalità perché tramite il lavoro, se esercitato nel rispetto delle leggi e dei contratti, si promuove nel concreto la cultura della legalità e si consolida la civiltà dei diritti.

La lettera di invito precisa che le giornate di Cagliari si articoleranno attorno a quattro registri comunicativi: 1) la denuncia; 2) il racconto; 3) le buone pratiche; 4) le proposte. Anche le iniziative promosse a livello locale in preparazione della Settimana sociale di Cagliari sono invitate a tener conto di questi quattro aspetti, allo scopo di mettere in moto le tanti risorse presenti nelle comunità ecclesiali del nostro Paese.

Il metodo suggerito è stimolante e allo stesso tempo concreto: 1) la denuncia serve a individuare le criticità e le situazioni che risultano inaccettabili: sfruttamento, lavoro nero, insicurezza, disuguaglianza, disoccupazione; sono le situazioni più gravi indicate nella Lettera di invito con particolare riferimento al Sud d’Italia, ai giovani e ai migranti. 2) La denuncia porta a individuare responsabilità e sollecita a schierarsi contro le ingiustizie, ma spinge anche a mettersi in ascolto e a dare voce ai lavoratori perché raccontino il lavoro nell’Italia di oggi. 3) Il lavoro oggi non è soltanto sfruttamento e disoccupazione: per questo occorre conoscere e far conoscere le tante buone pratiche che, a livello aziendale, territoriale e istituzionale stanno già offrendo nuove soluzioni ai problemi del lavoro e dell’occupazione. 4) Infine le proposte: la Settimana Sociale intende costruire anche delle proposte che, sul piano istituzionale, aiutino a sciogliere alcuni dei nodi che sono emerse da tutto il percorso o che emergeranno dalle giornate di Cagliari.

Indubbiamente importante l’obiettivo dell’intero percorso che ha portato alla Settimana sociale di Cagliari: realizzare un percorso partecipativo, che sia punto di sintesi e di rilancio di un cammino corale che sul tema del lavoro porti a rinnovare l’impegno delle comunità ecclesiali che vivono e operano nel nostro Paese.

(Marco Moroni è Segretario di Acli Marche con delega al Lavoro e al Centro studi)

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