Con circa 70 associazioni e gruppi di volontariato, Montecassiano è il Paese delle Associazioni. Lo ha deliberato il Consiglio comunale su proposta dell’Amministrazione, istituendo formalmente una Consulta dell’associazionismo e del volontariato e un apposito albo. L’esigenza di valorizzare le associazioni e rafforzare la loro funzione sociale come espressione di partecipazione e solidarietà era emersa già da tempo, proprio per la peculiarità del territorio montecassianese. Con circa 70 tra associazioni e gruppi di volontariato che da molti anni offrono ai cittadini sia in forma autonoma che in collaborazione con l’amministrazione comunale, la loro attività, si conta che a Montecassiano c’è un’associazione ogni 102 abitanti (su una popolazione di 7.116 residenti al 31.12.2016).

Un indice significativo soprattutto se confrontato con la realtà nazionale in cui la media di organizzazioni di cittadinanza attiva è di uno ogni 578 abitanti circa (dati censimento Istat 2011). Il comune vanta una vivace realtà associativa con attività rivolte all’intera collettività in molteplici ambiti della vita sociale (cultura, volontariato, teatro, sport, modellismo, d’arma e altro). L’identificazione come “Montecassiano – Paese delle Associazioni” e l’istituzione della Consulta e di un albo delle associazioni ha l’obiettivo di valorizzare proprio questa realtà. In questo modo i rappresentati delle settanta associazioni potranno riunirsi almeno una volta all’anno per confrontarsi e condividere proposte e definire il calendario delle iniziative.

«Con questo atto – ha spiegato il sindaco Leonardo Catena sindaco di Montecassiano – abbiamo voluto riconoscere e dare valore ad una peculiarità del nostro comune, ossia la presenza di tante realtà associative che operano in vari settori, dal sociale allo sport, dal divertimento alla cultura, e abbracciano diverse generazioni. La loro attività, che sosteniamo logisticamente (con sedi e supporto operativo) ed economicamente, contribuisce a migliorare la qualità di vita nel territorio e ad avvicinare i cittadini alla partecipazione attiva e alle istituzioni. Aver introdotto la Consulta e l’albo ci dà modo di monitorare le attività svolte, la democraticità interna e di favorire la collaborazione e il coordinamento fra i vari soggetti».

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