La carcassa di un capretto chiusa in una busta di plastica è stata lasciata sul cofano della macchina di don Ennio Stamile, parroco a Cetraro, piccolo centro cittadino dell’Alto Tirreno cosentino. Un gesto macabro che lascia poco spazio ad interpretazioni. Si tratta di un linguaggio mafioso noto a don Stamile che nel 2012 trovò, davanti al cancello di casa, la testa mozzata di un maiale. Carcasse di animali e danneggiamenti all’automobile sono i segnali dell’insofferenza delle cosche di ‘ndrangheta rispetto all’azione certosina di don Stamile. Un’azione coinvolgente sui difficili territori della Calabria: tante sono le Associazioni che hanno deciso di fare rete con il movimento antimafia, le stesse che esprimono vicinanza e impegno al prete minacciato.

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