Ogni anno, il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria, quando la 60^ armata dell’esercito sovietico abbatte i cancelli di Auschwitz. Per ricordare tale data da giovedì 25 gennaio a sabato 27 gennaio al Multiplex Giometti di Tolentino è in programmazione il film del regista Clause Rafle, «Gli invisibili».

Nel febbraio 1943 il regime nazista dichiara la capitale del Reich libera dagli ebrei, ignorando che oltre 7000 di loro vivono e si nascondono nei sotterranei della città. In tale contesto si dipanano le storie di quattro giovani.

La diciassettenne Hanni Lévy ha perso entrambi i genitori ma grazie alla sua tinta bionda ai capelli riesce a sfuggire tranquillamente ai suoi persecutori. Cioma Schönhaus, invece, nonostante viva nei sotterranei, conduce una vita avventurosa grazie alla sua attività di falsario di passaporti.

Eugen Friede, dal canto suo, decide di unirsi a un gruppo di resistenza che distribuisce volantini antigovernativi mentre Ruth Arndt sogna una vita in America e di notte finge di essere una vedova di guerra, servendo cibi provenienti dal mercato nero nell’appartamento di un ufficiale nazista.

Questo film racconta la loro incredibile e commovente storia vera, rivelando un capitolo poco conosciuto della resistenza degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Continuando il filone storico, sempre giovedì 25 gennaio al multiplex Giometti, in collaborazione con Unitre, per la rassegna cinematografica «La decima musa», con l’introduzione alla visione filmica del prof. Cingolani, è in programmazione il film «Morto Stalin se ne fa un altro» del regista Armando Iannucci, che con fine “humor nero” racconta la morte di Stalin, evocando la destalinizzazione e raccontando la feroce guerra di successione, fedele al precetto hitchcockiano che associa la riuscita di un film alla qualità del cattivo.

Nel film il regista rende tangibile l’irragionevolezza del regime, mettendo in schermo fantocci che imponevano sofferenza a tutti senza eccezione. Commedia nera che lavora nella zona grigia, i giorni che separano l’attacco cerebrale di Stalin dall’annuncio ufficiale della sua morte, il film rende tangibile l’irragionevolezza del regime, incarnando i personaggi oggi aggiustati con discernimento dentro i libri di storia.

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