Macerata è ancora al centro le cronache nazionali. Dopo il caso di Pamela Mastropietro e la folle sparatoria che ha coinvolto 6 stranieri per mano di Luca Traini giungono in città diversi messaggi di vicinanza al sindaco e alla cittadinanza tutta.

Sua eccellenza monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata, che proprio questa mattina era in centro città per celebrare la santa messa alla parrocchia del’Immacolata in corso Cavour (leggi l’articolo sull’omelia riferita alla morte di Pamela Mastropietro) ci dice: «La situazione che stiamo vivendo ci mette di fronte ad una serie di problematiche che sono diventate persone concrete: la realtà tremenda della droga che rovina la vita dei nostri giovani ed adolescenti. La questione dell’accoglienza degli immigrati che se non diventa anche integrazione non risolve i problemi ma li complica. Un modalità violenta di affrontare i problemi sociali proposti anche da certe visioni politiche deviate che hanno armato la mente di questo giovane prima che la sua pistola. Sono i problemi a cui la nostra società ed anche la Chiesa devono cercare di rispondere con sapienza e moderazione. Non ci sono soluzioni già fatte e nessuno da solo può riuscire a dare la risposta giusta. Da credente dico: “Dio ci aiuti”».

Il rettore dell’Università di Macerata, Francesco Adornato scrive: «Anch’io, come voi, ho seguito, e seguo, la vicenda allucinante dello sparatore, ottimamente affrontata e conclusa dalle forze dell’ordine, così come presto altrettanta attenzione ai primi commenti in merito. Bisogna essere lucidi e freddi, proprio e ancor più in questi momenti di tensione. Nonostante la gravità dei fatti, che hanno provocato panico e che lasceranno tracce profonde nella vita della città, occorre non farsi prendere dall’impeto. Mai come adesso bisognerà riflettere e ragionare profondamente su queste vicende, per pronunciarsi in modo chiaro e deciso. E l’Università ha per definizione tutti gli strumenti per farlo. Proporremo, intanto, confronti con le Istituzioni cittadine e del territorio per rafforzare il senso dell’essere comunità cittadina. Per quanto più direttamente ci riguarda, svolgeremo iniziative all’interno dell’Ateneo per riportare serenità e fiducia tra i nostri studenti e per far prevalere le ragioni del dialogo e della convivenza civile. Rifiutiamo la violenza e gli orrori da qualunque parte provengano e operiamo per formare giovani alla cittadinanza, alla partecipazione, alla democrazia e alla responsabilità».

Gli fa eco l’assessore regionale, il maceratese Angelo Sciapichetti dichiara: «A nome mio, della giunta e di tutta la comunità regionale esprimo vicinanza ai cittadini di Macerata e solidarietà al sindaco Carancini in un momento che ci vede tutti profondamente toccati. Le vicende di questi giorni non appartengono alla nostra cultura, alla nostra storia e al nostro modo di vivere la politica. Ringrazio le istituzioni dello Stato e in particolare il ministro dell’Interno per il sostegno concreto alla nostra comunità regionale».

E mentre è previsto tra pochi minuti l’arrivo in città del ministro dell’interno Marco Minniti per il convocato tavolo sulla sicurezza che si terrà nelle sale della prefettura, arrivano dichiarazioni circa i fatti di Macerata da parte del presidente del consiglio Paolo Gentiloni, il quale sprona gli italiani a non farsi dividere dall’odio.

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