Smantellata un’organizzazione criminale a delinquere finalizzata alla frode fiscale. L’operazione Drago Nero, condotta congiuntamente tra la guardia di finanza di Ancona e di Macerata ha permesso di individuare i responsabili di una frode fiscale di circa 120milioni derivata dall’attività di smercio di carburante del quale venivano sistematicamente omessi gli obblighi dichiarativi e il versamento dell’IVA.

133 milioni di carburante proveniente per lo più dalla Slovenia venduti in 9 distributori – tendenzialmente pompe bianche – distribuiti tra la regione Marche e l’Alto Abruzzo a 20/30 centesimi in meno rispetto alla concorrenza.

Il prodotto compiva un percorso “fisico” che lo trasportava dall’estero a 6 depositi di stoccaggio, di cui uno situato a San Severino Marche, e un percorso “cartolare” decisamente più complesso ma fiscalmente vantaggioso, nonché illegale.

Attraverso Pedinamenti, appostamenti e controlli su strada, le indagini sono state avviate nell’estate del 2015, ma sono state le perquisizioni locali del marzo 2017 a fornire alle fiamme gialle materiale cartaceo e informatico che si è rivelato fondamentale per il completo smantellamento della complessa ramificazione societaria che ha coinvolto un alto numero di persone, sono infatti 25 gli iscritti al registro degli indagati.

L’operazione si è conclusa con l’impegno di 60 militari provenienti da 12 reparti dislocati in diverse Regioni che hanno eseguito i provvedimenti restrittivi della libertà personale conducendo agli arresti domiciliari sei indagati. A capo dell’associazione a delinquere Marco Colotti, settempedano di 50 anni che riceveva e smerciava il carburante attraverso gestione diretta di un deposito che gestiva un grande movimento di autobotti.

Tra gli indagati anche Felice D’Agostino e Mijailova Gergana, di cittadinanza bulgara ma domiciliata a Montecosaro, Giada Montefiori e Morricone Gabriele (di Roma) e il napoletano Alberto Coppola.

Il procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio

A convincere il Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio a richiedere la misura cautelare degli arresti domiciliari per i sei indagati è stato l’alto tenore di vita che conducevano a discapito di un reddito dichiarato pari a zero. Tra loro infatti una coppia che aveva in affitto un appartamento al centro di Roma con un canone annuo di 46200€ e auto di lusso ovvero una Mercedes AMG, una Ferrari e un Porche. Inoltre dalle indagini è emerso il pagamento di due vacanze pagate 90.000 e 79.150 Euro ognuna. Tali ricchezze e introiti ottenuti illecitamente hanno permesso il sequestro preventivo e la confisca di beni per una somma pari a 22 milioni di Euro.

Soddisfatti i Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria delle fiamme Gialle, dunque, che con l’operazione «Drago nero» hanno fatto venire alla luce una delle più ampie e articolate frodi fiscali mai scoperte negli ultimi anni, il cui obiettivo non è solo quello di tutelare le entrate e i bilanci dello Stato, ma soprattuto di garantire la libera concorrenza tra quelle imprese oneste che osservano le leggi.

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