Oggi, 9 aprile, Alessandro D’Avenia ci offre sul Corriere della Sera una riflessione sul silenzio e sul valore della Bellezza. Il letto da rifare oggi è un pianoforte su Marte, quello da suonare almeno una volta al giorno, per noi e per chi ci sta attorno come quei pianoforti che a sorpresa qualcuno decide di usare per allietare luoghi caotici o anonimi come stazioni o aeroporti, ridando un nome a ciascuno di quelli che si fermano ad ascoltare. Grazie a quel pianoforte su Marte accetteremo che la vita, prima che un ragionamento, è un nodo vitale di dolore e speranza. Solo così potremo aprire uno spazio interiore di resistenza alle forze disgreganti della morte e non su Marte, ma sulla Terra. Solo così potremo riaprire gli occhi e vedere faccia a faccia chi o cosa ci permette di non morire, e non dopo la vita, ma durante.

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