“Non sussistono gravi indizi di colpevolezza” per l’accusa di stupro nei confronti di Pamela Mastropietro, a carico di Innocent Oseghale, lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Ancona che ha respinto il ricorso della Procura di Macerata che chiedeva la custodia in carcere per il nigeriano, anche per l’accusa di violenza sessuale. Per il procuratore Giovanni Giorgio lo stupro sarebbe stato il movente dell’omicidio della giovane e del successivo smembramento del corpo ritrovato in due trolley nelle campagne di Pollenza. Tesi che non aveva convinto il gip di Macerata, secondo cui tra Oseghale e Pamela invece si creò un ‘clima amicale’ e il nigeriano l’avrebbe uccisa, preso dal panico perché lei si sarebbe sentita male, in casa, dopo aver assunto eroina. I difensori del nigeriano Umberto Gramenzi e Simone Matraxia avevano respinto ogni accusa, chiedendo il rigetto del ricorso.
Mancano ancora vari tasselli per ricostruire la dinamica e il movente, Oseghale resta comunque in carcere ad Ascoli Piceno per l’omicidio della 18enne romana avvenuto il 30 gennaio nell’appartamento di via Spalato a Macerata.

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