«La necessaria interazione tra il ministero ordinato e le ministerialità laicali ha la sua radice nella natura stessa della Chiesa, che in quanto mistero di comunione, è ministeriale»: questo l’elemento centrale della prolusione tenuta dal Prefetto della Congregazione per il Clero, il cardinale Beniamino Stella, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno accademico 2018/2019 dell’Istituto Teologico Marchigiano; che ha avuto luogo lo scorso 7 novembre presso l’Aula Magna del Seminario Regionale Pio XI.

Nel corso del suo intervento, il prelato veneto ha sottolineato che «la chiamata a far parte della Chiesa precede ogni vocazione specifica, vocazione che è poi il modo con il quale vivere il proprio battesimo», e rimarcando l’importanza del battesimo, che suggella l’identità di ogni cristiano, ha citato Papa Francesco nella sua lettera al cardinal Ouellet del 2016, ricordando che «la nostra prima e fondamentale consacrazione affonda le sue radici nel nostro battesimo. Nessuno è stato battezzato prete né vescovo. Ci hanno battezzati laici ed è il segno indelebile che nessuno potrà mai cancellare. Ci fa bene ricordare che la Chiesa non è una élite dei sacerdoti, dei consacrati, dei vescovi, ma che tutti formano il Santo Popolo fedele di Dio».

Da sinistra: il cardinale Beniamino Stella, padre Roberto Cecconi C.P. preside dell’Issr “Redemptoris Mater”

Prima dell’intervento del porporato, il pomeriggio è iniziato con il saluto a tutti gli intervenuti del Preside dell’ITM, don Enrico Brancozzi, il quale da un lato ha espresso soddisfazione per il fatto che attualmente i laici rappresentano il 20% degli iscritti all’Istituto Teologico; e dall’altro ha sottolineato che in quest’opera di formazione teologica l’Istituto Teologico di Ancona è affiancato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Redemptoris Mater”, il cui preside padre Roberto Cecconi, era presente in aula.

È stata poi la volta del Moderatore dell’Istituto, l’Arcivescovo di Pesaro Mons. Piero Coccia, che in linea con la tematica della prolusione, ha auspicato come questa reciprocità tra i ministri ordinati e il popolo di Dio possa sempre più crescere, vista anche l’oramai conclamata carenza di presbiteri, la cui età media nelle Marche si attesta intorno ai 65 anni; evidenziando altresì che nel territorio marchigiano ci sono già esempi virtuosi di questa collaborazione.

Il Prefetto della Congregazione per il Clero ha successivamente messo in risalto quanto sia importante che ogni cristiano dia il suo contributo, perché come “pietre vive” siamo “costruiti (…) come edificio spirituale” (1Pt 2, 5); e sempre citando il Pontefice in un’udienza del giugno 2013, ha ricordato che «tutti formiamo e costruiamo la Chiesa. Questo ci invita anche a riflettere sul fatto che se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa. Alcuni dicono: ‘Io con la Chiesa non c’entro’, ma così salta il mattone di una vita in questo bel Tempio».

In conclusione, il cardinal Stella ha messo in guardia dal clericalismo che, da parte dei preti, «non solo annulla la personalità dei laici, ma sminuisce la grazia battesimale di ognuno», e quando è vissuto dai laici, «fa diventare lo spazio parrocchiale un luogo dove esercitare il proprio potere, rischiando di trasformare i collaboratori in piccoli preti».

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