Le persone indigenti spendono per i servizi odontoiatrici una media di 2,35 euro mensili, contro 24,83 euro del resto della popolazione. Lo rivela il Rapporto 2018 Donare per curare: Povertà sanitaria e donazione farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch, realizzato dall’Osservatorio donazione farmaci (Odf – organo scientifico Banco farmaceutico).

Dall’indagine presentata questa mattina a Roma, presso la sede dell’Aifa, emerge che la cattiva condizione del cavo orale è diventata «un indicatore dello stato di povertà economica e culturale». Oggi, si legge nel Rapporto, 5,66 milioni di famiglie e 13,7 milioni di individui risparmiano sulle cure, configurandosi come un vero e proprio comportamento di massa. Nel triennio 2014-16 la percentuale di italiani, tra le famiglie non povere, che ha limitato il numero di visite e accertamenti è passato dal 24 al 20%. La quota, invece, è aumentata tra le famiglie povere, passando dal 43,4% al 44,6%. Eppure, secondo la ricerca, i dati ufficiali indicano una progressiva divaricazione tra la spesa pubblica (in riduzione) e quella privata (in aumento).

In particolare, la quota di spesa per assistenza farmaceutica non sostenuta dal Servizio sanitario nazionale e a carico totale delle famiglie sfiora il record storico, passando al 40,6% rispetto al 37,3% dell’anno precedente.

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