«Affrontare in spirito di unità le impegnative sfide che siamo chiamati a gestire, agendo in un disegno fortemente caratterizzato dalla sinodalità, nel segno della comunione e della corresponsabilità». Lo scrive mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nella sua lettera pubblicata sul numero di gennaio di Vita pastorale, anticipato al Sir. Ricordando l’esperienza della ricostruzione dal sisma che ha toccato la diocesi che guida, quella di Fabriano-Matelica, il presule racconta di aver condiviso con gli altri vescovi «un cammino di confronto e dialogo nel segno di quella collegialità che deve caratterizzarci nel servizio alla comunità ecclesiale e sociale».

Del compito del segretario generale, mons. Russo evidenzia tre impegni: «ascolta, guarda, si confronta». «E, alla fine, lavora per gli altri. Agisce – in una dimensione di risposta e di dialogo – per e con i vescovi che sono a capo delle Chiese locali, tenendo sempre viva la comunione». L’impegno annunciato è quello per «una forma di Chiesa, che va incontro all’uomo con lo stile di Cristo Gesù». «Quella che costruiamo è una storia che non è solo conseguenza del nostro impegno e della nostra capacità, ma che è scritta dal Signore servendosi di noi. In questo rapporto si gioca anche la nostra libertà, secondo un cammino che il Signore ci propone tutti i giorni».

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