È la terza Gmg in Latino America (la prima fu in Argentina nel 1987) e la seconda per il Papa latinoamericano, dopo Rio 2013. La vicinanza geografica facilita i viaggi. I ragazzi messicani raccontano di aver lavorato due anni per poter venire qui e per la prima volta nella storia sono quasi 500 i giovani cubani arrivati a Panama, per partecipare alla grande festa della Gmg. Nell’omelia per la messa di apertura, l’arcivescovo di Panama José Domingo Ulloa Mendieta parla di una Gmg “per i giovani delle periferie esistenziali e geografiche”, definendola “un balsamo per la difficile situazione in cui versano molti di loro che vivono senza speranza, specialmente quelli indigeni e afro-discendenti, quelli che emigrano a causa della risposta quasi nulla dei loro Paesi di origine che partendo si espongono al traffico di droga, alla tratta di esseri umani, alla criminalità e a molte altre malattie sociali”. La strada indicata dal presule “per affrontare le sfide della vita” è l’Eucarestia, “nutrimento spirituale”. Ribadisce che “la chiamata di Cristo è valida, perenne, intensa, piena di tenerezza”.
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