“Mi accusano di farmi strumentalizzare, ma non solo dai musulmani! Da tutti, anche dai giornalisti! È parte del lavoro”. Lo ha detto il Papa, rispondendo alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Abu Dhabi. “Dal punto di vista cattolico il documento non è andato di un millimetro oltre il Concilio Vaticano II”, ha precisato a proposito del documento firmato a quattro mani con il Grande Imam di al-Azhar: “Il documento è stato fatto nello spirito del Vaticano II. Prima di prendere la decisione di dire: sta bene così, lo finiamo così, l’ho fatto leggere a qualche teologo e anche dal teologo della Casa Pontificia che è un domenicano con la bella tradizione domenicana, non di andare alla caccia di streghe ma di vedere la cosa giusta. E lui ha approvato. Se qualcuno si sente male, lo capisco, non è una cosa di tutti i giorni, e non è un passo indietro. È un passo avanti che viene da 60 anni, il Concilio che deve svilupparsi. Gli storici dicono che perché un concilio abbia conseguenze nella Chiesa ci vogliono 100 anni, siamo a metà del cammino. È accaduto anche a me. Ho letto una frase del documento che mi ha sorpreso e mi sono detto: non so se è sicura. Invece era una frase del Concilio! Nel mondo islamico ci sono diversi pareri, alcuni più radicali, altri no. Ieri nel Consiglio dei saggi c’era almeno uno sciita e ha parlato bene. Ci saranno discrepanze tra loro… ma è un processo, i processi devono maturare, come i fiori, come la frutta”. Interpellato sul prossimo viaggio in Marocco, Francesco ha risposto: “È un po’ un caso la vicinanza dei due viaggi. Io volevo andare all’incontro a Marrakech, ma c’erano delle questioni protocollari, non potevo andare all’incontro senza fare una visita al Paese. E per questo abbiamo rimandato la visita e ora è in coincidenza con questo viaggio. E il Segretario di Stato è andato a Marrakech. È stata una questione diplomatica e di educazione, la vicinanza delle date non è stata una cosa pianificata. Ma anche in Marocco io seguo le tracce di san Giovanni Paolo II, che è stato il primo ad andarci. Sarà un viaggio piacevole. Ho ricevuto inviti di altri Paesi arabi, e vedremo il prossimo anno, e io o un altro Pietro. Qualcuno ci andrà”.

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