Novant’anni fa, l’11 febbraio – era un lunedì, come quest’anno – a Roma, nel Palazzo di San Giovanni in Laterano, furono firmati i trattati internazionali tra lo Stato del Vaticano e lo Stato italiano. Trattati che presero comunemente il nome di Patti Lateranensi.

Con essi si metteva fine a quasi settant’anni di “freddezza”, non solo istituzionale, tra il Vaticano e l’Italia. Veniva così risolta la cosiddetta “questione romana”, ovvero la complessa controversia tra Stato e Chiesa sorta all’indomani della proclamazione del regno d’Italia e soprattutto dopo la “presa di Roma” (20 settembre 1970). Con uno dei Trattati veniva riconosciuta l’indipendenza e la sovranità dello Stato della Città del Vaticano, mentre con un altro dei documenti, il “Concordato”, venivano definite, anche sotto l’aspetto giuridico, le relazioni civili e religiose tra la Chiesa e lo Stato italiano.

L’anniversario – fino al 1977 l’11 febbraio è stata in Italia giornata festiva, detta “Festa della Conciliazione” – merita di essere ricordato dai marchigiani in quanto a firmare i trattati per la Santa Sede fu il cardinale Pietro Gasparri di Ussita. L’alto prelato marchigiano, in qualità di Segretario di Stato di papa Pio XI (lo era stato anche durante il pontificato di Benedetto XV), aveva condotto le trattative con il governo italiano guidato da Benito Mussolini e toccò quindi a lui firmare, insieme allo stesso Mussolini, i Patti Lateranensi. 

Di quei Trattati, tuttora in vigore, il solo Concordato è stato revisionato con un nuovo “Accordo” firmato nel 1984 a Villa Madama tra il Segretario di Stato vaticano, cardinale Agostino Casaroli e il presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Bettino Craxi.

Per ricordare i 90 anni della “Conciliazione” e l’importate figura dell’allora Segretario di Stato Vaticano, l’arcivescovo di Camerino Francesco Massara ha preso l’iniziativa di far traslare la salma del cardinal Gasparri dal cimitero di Ussita alla cripta della cattedrale camerte. La tomba del cardinale nel cimitero di Ussita ha subito gravi danni con il terremoto del 2016 e con la traslazione della salma – prevista entro il prossimo mese di maggio – si restituirà una degna sepoltura ai resti del cardinale Gasparri, che saranno tumulati nel sacello delle tombe dei vescovi. La cripta della cattedrale è una delle poche strutture del centro di Camerino a non aver subito danni a seguito del sisma.

Pietro Gasparri, ultimogenito di nove figli di una famiglia di allevatori di pecore, era nato il 5 maggio 1852 a Capovallazza, frazione di Ussita. Al tempo la località faceva parte del comune di Visso, in quanto Ussita ottenne l’autonomia (probabilmente per merito dello stesso cardinale) nel 1913. Ordinato sacerdote nel 1879 e vescovo nel 1898, entrò nella diplomazia vaticana e papa Pio X lo elesse alla porpora cardinalizia nel concistoro del 1907. Oltre che di teologia, il cardinal Gasparri fu studioso di diritto e contribuì alla stesura del codice di diritto canonico promulgato nel 1917 da papa Benedetto XV, lo stesso pontefice che lo nominò Segretario di Stato. Morì a Roma nel 1934, quando era già cessato dalla carica, e fu sepolto nel cimitero di Ussita.

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