Garantire a tutti pari opportunità nell’istruzione scolastica. È il messaggio che Snals Macerata vuole lanciare attraverso il convegno «Regionalizzare la scuola. Quale futuro?» organizzato all’Istituto Tecnico Gentili di Macerata. Di fronte alla proposta di autonomia regionale che coinvolge anche la scuola lanciata da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia e che ha aperto il dibattito in Italia, Snals Macerata ha raccolto l’istanza promuovendo un incontro di spessore nazionale cui ha partecipato il mondo della scuola, del sindacato, della politica. Dopo i saluti del sindaco Romano Carancini, del consigliere provinciale Paolo Micozzi, della Segretaria regionale Snals Marche Paola Martano e del Segretario provinciale Snals Macerata Ugo Barbi, l’appuntamento ha previsto una tavola rotonda con protagonisti Antonio Albano del direttivo nazionale Snals, Giovanni Giordano Confsal, la consigliera regionale Marzia Malaigia (Lega) e Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione al Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Macerata.

Il tema dell’autonomia sta entrando quindi a pieno diritto nel dibattito sul futuro della scuola e Snals ha voluto apportare una ulteriore riflessione al confronto attraverso un approfondimento a più voci. “Il nostro convincimento resta fermo sul principio di garantire pari opportunità di accesso e di diritto allo studio – ha spiegato Ugo Barbi, Segretario regionale Snals Macerata – Siamo scettici soprattutto sulle modalità con cui si sta affrontando il processo di regionalizzazione che sino a questo momento è proseguito privo di reali chiarimenti e delucidazioni. In che modo sarà affrontato? Saranno seguiti unicamente i criteri basati sul Pil o saranno adottati anche altri parametri? Oggi permangono evidenti differenze tra i territori all’interno del Paese anche in ambito scolastico e una regionalizzazione al momento piuttosto oscura temiamo non possa che ampliarle. La nostra preoccupazione è forte, inoltre, perché ancora non è assolutamente chiaro come saranno inquadrati gli organici. Affidare queste scelte alle sole Regioni fa aumentare il rischio, a nostro avviso, di acuire i tagli al corpo docente, come accade ad esempio proprio nelle Marche e quindi anche nella nostra provincia, mentre riteniamo che un sistema affidato allo Stato e perciò ad un Ministro di riferimento possa garantire maggiore equità da questo punto di vista, possa calmierare eventuali eccessi di razionalizzazione. I quali – prosegue Barbi – potrebbero anche avere effetti negativi sull’organizzazione delle classi, da sempre ci battiamo contro le cosiddette classi pollaio ma affidarsi esclusivamente ad un governo regionale della scuola propenso a razionalizzare i costi può provocare l’aumento di quelle in sovrannumero”.

Se il futuro passa attraverso l’autonoma regionale, per Snals, vanno chiarite le modalità di questo passaggio: “Pensiamo che vadano chiariti molto meglio tali percorsi e che questo processo non possa essere calato dall’alto ma discusso ed approfondito con la base scolastica – conclude Barbi che propone un’ultima riflessione – Si fa spesso riferimento all’adeguamento degli stipendi italiani all’Europa, non si capisce perché questo richiamo debba necessariamente essere posposto all’autonomia. Crediamo sia più corretto affrontare prima questo argomento che darebbe respiro ai molti insegnanti impegnati quotidianamente per una crescita generale del sistema scuola e dei ragazzi che ne fanno parte”.

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