Salgono a 7 i negozi di Cannabis Light in provincia di Macerata per cui la Questura ha disposto la sospensione dell’attività commerciale. Nella mattinata di oggi due attività commerciali di Civitanova Marche Tutto Canapa in via Trento e CB Dreams in via Regina Margherita hanno subito la procedura amministrativa che li obbliga a mantenere giù le saracinesche per 15 giorni per rispondere in secondo luogo del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Un’articolata attività di repressione quella fortemente voluta dal Questore di Macerata Antonio Pignataro di fronte anche alle numerose richieste di aiuto avanzatele da genitori preoccupati per i propri figli: «Anche oggi ho applicato la legge chiudendo due negozi di cannabis legale al fine di tutelare le giovani generazioni e per dare una risposta concreta alle tante mamme e ai tanti papà che si sono rivolti alla mia persona preoccupati per i propri figli che in questi negozi acquistavano liberamente cannabis per poi fumarla anche in casa, precisando ai loro genitori che “fumarLa ”era ormai legale, perché la legge lo consentiva».

Di fatto la legalità della vendita di prodotti con un quantitativo basso di THC (tetraidrocannabinolo, principio attivo della cannabis) è un dato tecnico erroneamente recepito dalla giurisprudenza senza alcuna motivazione scientifica e, soprattutto, senza alcun riferimento normativo. È prassi riferire a 0.5% di THC il limite oltre il quale ritenere le preparazioni delle cannabis atte a produrre effetti psicotropi in base a un dato elaborato negli anni 80; tale valore era stato calcolato su uno spinello del peso complessivo di 1 grammo ed è stato utilizzato negli anni dalla giurisprudenza come “valore idoneo a produrre effetti stupefacenti” ma tale dato risulta ingannevole in quanto la stessa percentuale dovrebbe essere considerata in relazione alla quantità di sostanza stupefacente che una persona assume, basti pensare che ove si fumino tre spinelli contenenti 0.2 % THC si raggiungerà una percentuale di 0.6 % THC e, come tale, più che idonea a produrre effetti stupefacenti.

Pignataro infatti dichiara che «qualsiasi percentuale di THC, che peraltro è stata sempre rilevata nelle confezioni sequestrate nei negozi di cannabis rientra nella nota tabella delle sostanze supefacenti e psicotrope (D.P.R. 309/90) e, quindi, come sostanza  psicoattiva, la vendita è consentita solo in farmacia dietro prescrizione medica non ripetibile e per patologie particolari».

Per questo Il questore lancia il grido d’allarme e si fa portavoce dei ragazzi di San Patrignano e della Comunità Incontro: «La cannabis è l’anticamera dell’inferno, è l’anticamera dell’eroina e della cocaina». Precisando che a Macerata «La filiera istituzionale della giustizia, con l’audace Procuratore Giorgio e dei suoi valorosi Magistrati, e della sicurezza, con la Polizia di Stato, ha funzionato perfettamente».

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