In una cornice di rara bellezza, come quella offerta dai Monti Sibillini (leopardianamente oggi chiamati Monti Azzurri), dal 30 giugno al 30 Agosto 2019, nell’Arena all’aperto di Ripe San Ginesio, si potranno ammirare le sculture monumentali dell’eclettico artista marchigiano Nazareno Rocchetti.

Intitolata Antrhopomorphosis. Nella forma del legno, la mostra, a cura di Marilena Spataro e con l’intervento critico di Alberto Gross, è promossa da Unione Montana Monti Azzurri, con il patrocinio del Comune di Ripe San Ginesio e in collaborazione con Associazione culturale LOGOS e Acca edizioni di Roma.

L’evento espositivo, che inaugura, domenica 30 giugno, alle 18,30, nell’Arena all’aperto di Ripe San Ginesio, vedrà in mostra oltre 10 opere in legno, molte delle quali inedite e tutte di grandi dimensioni, che dialogheranno con le architetture e con i magnifici paesaggi dell’antico Borgo marchigiano. Afferma al riguardo il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti: “Il minuscolo centro storico di questo nostro bel borgo da anni convive felicemente e orgogliosamente con opere d’arte di cui sono costellati angoli e strade, così ponendosi come luogo di una comunità dalla grande sensibilità nei confronti dell’arte contemporanea. Questa mostra di scultura dell’amico Nazareno Rocchetti è l’ennesima prova della vocazione e dell’attenzione di Ripe San Ginesio per le arti figurative, in particolare per la scultura”. “La stravagante vena artistica di Nazareno Rocchetti ci fa, inoltre, molto riflettere sul valore delle mani nel loro rapporto con l’estro creativo dell’uomo, capace di infondere, in un atto che molto ha del divino, un soffio carico di energia vitale, persino cosmica, a dei “legni” all’apparenza già morti” prosegue Feliciotti, che conclude: “Un’attraente immagine di un paese le cui bellezze naturali, paesaggistiche e ambientali, fanno da raffinata cornice a una serie di pregiate figure scultoree intagliate nel legno, in specie del familiare ulivo, è lo spettacolo che la mostra “Anthropomorphosis. Nella forma del legno”, oggi regala al nostro sguardo”.

Nazareno Rocchetti, marchigiano doc, è un artista eclettico, dalle mille sfaccettature. Pittore, scultore, ceramista, performer, si è affacciato nel mondo dell’arte negli anni della maturità, tuttavia affermandosi in brevissimo tempo. Ad oggi è considerato l’unico erede del grande artista spagnolo Josè Guevara, per aver adottato la tecnica della pittura del fuoco appresa, appunto, da questo maestro ed amico. Come scultore realizza, in genere, opere di grande formato lavorando su tutti i materiali, con una predilezione per il legno, specie quello dell’ulivo. “Dietro alla dura corteccia – sostiene l’artista – gli ulivi nascondono dei tesori che non tutti possono vedere: si coprono per non far vedere, come appunto fanno tutti gli esseri umani, io ho la possibilità di spogliarli questi ulivi, questi alberi, per vedere le bellezze che ci sono dentro e vedendole cerco di esaltarne la natura scolpendo delle figure che sento appartenere a loro così come all’intera umanità. Tali figure le “forgio” per farle parlare di amore, di abbracci, della sacralità del vivere”.

I lavori monumentali che Rocchetti esporrà a Ripe San Ginesio sono tutti in legno e tutti improntati a un profondo sentimento “della sacralità del vivere”, sentimento che caratterizza buona parte delle sue opere di grande formato, e che si coglie anche nel suo commovente Cristo delle Marche, intensa opera scultorea, di circa tre metri dove un Cristo senza croce da un’altura che spazia tra terra, mare e cielo, abbraccia le Marche e con esse l’universo intero. Come sottolinea il critico d’arte Alberto Gross nel testo di presentazione al catalogo della mostra“Il legno è elemento antico, primordiale: nelle sue venature si riconosce il pulsare vivo della natura, nella sua linfa il cuore dell’universo. L’artista Nazareno Rocchetti penetra questo elemento alla ricerca delle pieghe più nascoste, delle insenature che custodiscono al loro interno storie di storie, luoghi, persone, uomini. Ed è proprio nella vicenda umana che affonda le radici il principio fondante la mostra: Anthropomorphosis cerca la forma dell’uomo “ab origine”, la storia del paradiso terrestre con l’intero suo coté iconografico prende vita in maniera insolita e personalissima ma quantomai icastica ed efficace. Rocchetti scava e cava fuori dal legno nuovi equilibri in cui figure archetipiche rappresentano un progressivo processo di sintesi e ricostruzione di un ipotetico ordine naturale. Attraverso la doppia lusinga di un fluire armonico delle forme e di suggestioni mentali che affiorano, estetiche e percezioni si dipartono e terminano in una complessità spirituale di conoscenza e riflessione, la scultura torna ad essere campo dinamico di forze, luogo d’eccellenza entro il quale rispecchiare il tempo, l’uomo e la sua storia”.

All’inaugurazione del prossimo 30 giugno saranno presenti: Giampiero Feliciotti, Presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Paolo Teodori, Sindaco di Ripe San Ginesio, l’artista,

Nazareno Rocchetti, la curatrice Marilena Spataro, il critico d’arte Alberto Gross

Il catalogo è di Acca Edizioni di Roma ed è a cura di Marilena Spataro con testo critico di Alberto Gross,

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