Poiché “la Chiesa ricerca la verità e mira al ristabilimento della giustizia”, “nessun silenzio o occultamento può essere accettato in tema di abusi”. E’ quanto si legge nel testo delle Linee Guida della Conferenza episcopale italiana e della Conferenza italiana dei superiori maggiori, per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili pubblicate oggi. “Le procedure canoniche – prosegue il testo, parlando della ricerca della verità sul presunto abuso – vanno rigorosamente rispettate: esse non hanno lo scopo di sostituirsi all’autorità civile, bensì quello di perseguire l’accertamento della verità e il ristabilimento della giustizia all’interno della comunità ecclesiale anche, in quei casi in cui determinati comportamenti non siano considerati reati per la legge dello Stato, ma lo sono per la normativa canonica”.

Accanto alla “collaborazione con l’autorità civile”, si inserisce il valore della trasparenza nelle comunicazioni e “di un’informazione corrispondente alla verità, che sappia evitare strumentalizzazioni e parzialità”.

Le indicazioni operative delle Linee guida si soffermano sui diversi aspetti procedurali e concreti, che partono dall’ascolto, accoglienza e accompagnamento delle vittime e affrontano il problema della selezione, formazione e accompagnamento degli operatori pastorali e del clero.

Il capitolo 5 è quindi interamente dedicato alla trattazione delle segnalazioni di presunti abusi sessuali nei confronti di un minore o di una persona vulnerabile, commessi in ambito ecclesiale da chierici o membri di Istituti di vita consacrata o di Società di vita apostolica. La norma è dirimente: “chiunque abbia notizia della presunta commissione in ambito ecclesiale di abusi sessuali nei confronti di minori o persone vulnerabili è chiamato a segnalare tempestivamente i fatti di sua conoscenza alla competente autorità ecclesiastica, a tutela dei minori e delle persone vulnerabili, della ricerca della verità e del ristabilimento della giustizia, se lesa”. La segnalazione va presentata e accolta dall’Ordinario. E ancora: “La segnalazione non solo non esclude, ma neppure intende ostacolare la presentazione di denuncia alla competente autorità dello Stato, che anzi viene incoraggiata”.

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