“La sinodalità presuppone e richiede l’intervento dello Spirito Santo”. Lo ricorda oggi Papa Francesco nella lettera rivolta alla Chiesa tedesca, che nei mesi scorsi aveva suggerito un cammino sinodale per cercare di dare risposta alle sfide che la fede si trova ad affrontare in questo nostro tempo. Papa Francesco ricorda la recente assemblea generale dei vescovi italiani, in cui ha approfondito il tema della sinodalità, ricordando la doppia prospettiva che un sinodo richiede: quella dal basso, ossia il legame con la base, e quella dall’alto, vale a dire in comunione con la Chiesa universale. “Solo queste due dimensioni insieme permettono di vivere in maniera specifica e singolare la dimensione collegiale del ministero episcopale e dell’essere Chiesa – sottolinea Papa Francesco -. Solo in questo modo possiamo raggiungere e prendere decisioni su questioni essenziali per la fede e la vita della Chiesa. Cosa che sarà effettivamente possibile se siamo incoraggiati a camminare insieme con pazienza, unzione e con l’umiltà e la sana convinzione che non riusciremo mai a dare contemporaneamente risposta a tute le domande e a tutti i problemi. La Chiesa è e sarà sempre pellegrina nella storia, portatrice di un tesoro in vasi di creta. Questo ci ricorda che non sarà mai perfetta in questo mondo e che la sua vitalità e la sua bellezza è radicata nel tesoro di cui è portatrice”.

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