L’ufficio del Commercio del Comune di Civitanova Marche chiude due cannabis shop. A dare la notizia il Sindaco, Fabrizio Ciarapica e il Questore di Macerata, dottor Antonio Pignataro stamane a Palazzo Sforza. La segnalazione era partita dalla Questura di Macerata. Il Questore Pignataro: “Il sindaco Ciarapica, primo in Italia a far chiudere definitivamente attività commerciali di cannabis”.

“Su indicazione del Questore Pignataro, che in diversi episodi ha contestato a due esercizi commerciali la vendita di cannabinoidi si è provveduto alla sospensione delle attività in applicazione a quanto previsto dall’art. 13 punto 8 della Legge Regionale 27/2009”. Così il sindaco Fabrizio Cirapica nel corso della Conferenza Stampa. “I provvedimenti di sospensione dell’attività ai sensi dell’art. 100 del TULPS sono stati trasmessi dalla Questura per competenza al nostro Comune. Pertanto il nostro Ufficio del commercio ieri in applicazione delle leggi ha fatto partire i provvedimenti di chiusura. I negozi infatti nell’arco di un anno hanno reiterato il reato di vendita di cannabis, reati che avevano costretto la Questura ad intervenire chiudendoli temporaneamente”.

“Un atto dovuto in rispetto della legge – ha continuato Ciarapica – ma abbiamo anche ritenuto opportuno condividere l’azione serrata, intrapresa ormai da tempo dal Questore Pignataro, di repressione e controllo sul nostro territorio nel contrasto di ogni forma di spaccio di sostanze e anche di vendita illegale che con sentenza della Cassazione a Sezioni Unite ha chiarito definitivamente che la commercializzazione prodotti contenenti cannabis è definitivamente vietata in Italia. Per questo ringrazio il dottor Pignataro”. Ha concluso Ciarapica.

“Il plauso vero va lei, Sindaco, perché è stato il primo sindaco in Italia a revocare due licenze per il suo senso del dovere”. Ha dichiarato il Questore di Macerata, Antonio Pignataro in conferenza stampa. “Ringrazio l’Amministrazione per il provvedimento che ha come principio quello di aiutare le nuove generazioni, anche con l’azione del procuratore Giorgi, evitando che la vita dei giovani non finiscano avvelenate da questi problemi terribili”. Penso – ha continuato Pignataro – a quei giovani e a quelle famiglie chiuse nelle loro mura che vivono un vero dramma. Occorre che la società civile reagisca, come ha detto recentemente anche il nostro Capo della Polizia, è l’indiffernza e il girarsi dall’altra parte che uccide la nostra società. In quella scelta di campo di indifferenza una parte di noi muore e con essa la società. Noi sappiamo che possiamo contrastare lo spaccio di droga. Il male peggiore che attanaglia la nostra società è l’indifferenza e il girarsi dall’altra parte, In quella scelta di campo una parte di noi muore e anche la società”. Ha proseguito Pignataro. “Nei Paesi dove si è deciso di legalizzare la droga il numero dei consumatori e dei morti è aumentato esponenzialmente e si è prodotta una Società intossicata. Tutti dicono che la droga fa male, non c’è medico, non c’è ricerca scientifica o organizzazione nazionale o mondiale di ricerca, che dica il contrario. Ma soprattutto la droga fa male ai giovani ai quali provoca nel cervello danni irreversibili. E mi riferisco anche a commenti di famosi opinionisti ed editorialisti. Quegli opinionisti che dicono il contrario dovrebbero ascoltare i ragazzi nelle comunità o loro familiari. Ancora una volta il Sindaco Ciarapica ci dà la dimostraione di stare dalla parte dei giovani, primo in Italia”

“Siamo in un Paese democratico le personalità più importanti, compresi Papa Woitila e Papa Francesco dicono che la cannabis produce gravi problemi a livello cognitivo e problemi psichici. Tutti sono concordi nel dire questo. La cannabis è l’apertura verso l’uso di cocaina e eroina. Io porto l’esperienza delle tante famiglie che vivono il proprio dramma chiusi nelle mura domestiche e che a volte non hanno il coraggio di chiedere aiuto tanto devastate sono le loro vite. Tutti dovrebbero avere un contatto per rendersi conto del dramma che queste persone coinvolte vivono. Tutti dovrebbero informarsi direttamente prima di schierarsi in favore della legalizzazione. Invito queste persone ad evere un contatto con I ragazzi nelle comunità e con le loro famiglie. Noi – ha proseguito Pignataro – come Polizia vogliamo essere gli angeli di questi ragazzi per non farli cadere nell’autodistruzione. Questi poliziotti sono come il magistrato Gratteri che ha respirato l’odore del sangue dei ragazzi morti per droghe. Tutti questi – ha concluso il Questore Pignataro – dovrebbero avere un contatto diretto con le persone che soffrono per questo terribile dramma”.

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