Il panettone o il pandoro sotto l’albero per iniziare, i dolciumi nella calza della Befana per finire. Accompagnai fedelmente da torroni e cioccolate durante tutto il periodo. Non è solo il giro vita ad ampliarsi durante il periodo festivo appena terminato ma anche il giro di affari legato alla produzione e alla distribuzione di dolciumi, atto finale del tour de force enogastronomico natalizio e momento imperdibile dello stare insieme tra famigliari e amici. Un settore che nelle Marche è cresciuto.

Nella nostra regione sono attive 880 imprese. Il 30% è gestito da donne, l’8% da giovani under 35 secondo una rielaborazione Coldiretti Marche su dati della Camera di Commercio di Milano. Aziende che danno lavoro ad oltre 4.600 persone con l’occupazione aumentata del 5,6% negli ultimi 5 anni. Il maggior numero di lavoratori si registra nella provincia di Ancona (più di 1.300) mentre Ascoli e Fermo hanno riscontrato gli aumenti più consistenti: rispettivamente il 15% e il 12% di occupati in più.

Coldiretti calcola che in generale, sulle tavole degli italiani, siano già spariti 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci per un valore complessivo vicino ai 5 miliardi di euro, solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.

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