di Giorgio Calvaresi

In un clima di affettuosa accoglienza e viva partecipazione, l’Unità Pastorale 12 di Recanati, con una solenne concelebrazione eucaristica, Domenica 19 Gennaio 2020 ha dato il benvenuto al vescovo Nazzareno Marconi, nella Chiesa “Cristo Redentore” al Quartiere “Villa Teresa”, il più popoloso della città con i suoi 8.000 abitanti, dando così inizio alla Visita Pastorale, che coinvolge anche la Parrocchia “Santi Giuseppe e Filippo Neri” a Chiarino. La Visita che si concluderà fra due settimane, Sabato 1 Febbraio 2020 alle ore 19,00 con una solenne celebrazione di chiusura (vedi il programma qui a fianco).

«Siamo contenti della Vostra presenza e ci siamo preparati in vista di questo importante e storico evento per la nostra comunità con la Lectio Divina, con la riflessione, con la preghiera – ha detto il parroco Don Davide Malavé all’inizio della celebrazione – perché sappiamo che la sua presenza in queste due settimane, nella nostra Comunità, porterà tanti frutti e servirà per le nostre parrocchie per crescere ed essere Chiesa, e per camminare ascoltando la voce del suo Pastore».

«La visita pastorale è la visita del Pastore, come dice il nome stesso, ma il vero Pastore non sono io, ma Gesù; apriamo così il cuore affinché tramite questo incontro il Signore ci sia vicino»: così ha esordito il vescovo nell’omelia.

La Visita Pastorale normalmente si svolge dopo 5 anni dall’ingresso in diocesi di un vescovo – come appunto monsignor Marconi –, ma a Macerata non si attuava da 20 anni (ndr l’ultimo a svolgerla è stato il Vescovo Luigi Conti).

«Non è una mia invenzione – ha proseguito mons. Marconi –; nella storia della Chiesa esiste dal 1500 ed è iniziata molto prima. Se pensate che la nostra Diocesi è composta da 140mila abitanti e da 70 parrocchie, per dirigere tutto questo, per rendersi conto di quello che succede bisogna conoscere la realtà sulla carta. Tramite i parroci conosco tutto! Ho così il quadro generale della situazione di ogni parrocchia, questo è il lavoro del Vescovo. Però sapere tutto sulla carta non è sapere dal vero. La Chiesa così ha scoperto che dopo qualche anno, il Vescovo smetta di guardare le carte ed incominci a guardare le facce: questa è la Visita Pastorale, dedicando il tempo per incontrare le persone, vedere le situazioni, incontrando possibilmente tutti, ed è quello che mi accingo a fare in questi 15 giorni. E chi vorrò incontrare? Prima di tutto le persone che vengono alla Santa Messa per dirgli bravi! Di solito insieme ai preti vi brontoliamo per tutte le cose che dovete fare e per quelli che alla Messa non ci vengono. Una volta tanto Vi dico bravi per questa Vostra fedeltà nel ritrovarsi insieme a vivere come Comunità la preghiera, ad ascoltare la parola del Signore e per crescere come Comunità. Dopo le persone che vengono a Messa è mio intendimento incontrare gli anziani e gli ammalati, soprattutto le persone che sono bloccate in casa, da una malattia o da una sofferenza e che offrono con fede le loro sofferenze per la salvezza di tutti noi. Queste persone spesso le dimentichiamo, il mondo le scorda! In questa Visita Pastorale andrò a cercare le persone ammalate. La faccia tosta ce l’ho! È importante far capire che queste persone sono tanto preziose e che la loro vita, pur essendo bloccate a letto, non è inutile, e che la Chiesa è presente e va verso di loro».

Proseguendo nella sua omelia il Vescovo Marconi ha focalizzato quindi l’attenzione sui giovani: «Sono il futuro, li incontrerò al catechismo, a scuola ed ovunque apriranno le porte. Io non ho paura di entrare! I giovani devono stare al centro del nostro annuncio, devono sentire rinnovato l’annuncio di Gesù: che cancelli i peccati e ci salvi».

Il quarto obiettivo in questa Visita Pastorale è rivolto al mondo del lavoro. «Oggi per chi lavora e per chi dà lavoro, non è facile! Occorre impegnarsi nello sviluppo. Molti giovani purtroppo sono costretti ad andarsene. Negli ultimi 15 anni dalle Marche, 60mila giovani sono andati a lavorare al Nord, o nelle grandi città o all’estero; corrispondono alla metà degli abitanti della nostra Diocesi! Perché non c’è lavoro. Questo è un problema serio! Dobbiamo incoraggiare quindi chi lavora e chi dà lavoro, perché abbiamo bisogno di dare un futuro alla nostra gente».

E per concludere vorrei incontrare tutti quelli che lavorano per il bene della Parrocchia, sino a quelli che puliscono la Chiesa, in quanto hanno una loro dignità e fanno un lavoro prezioso. Non vengo a fare ispezioni, non vengo a predicare, ma ad ascoltare, a stare vicino alle persone e a incoraggiarle: questa è la Visita Pastorale! Cresciamo quindi tutti insieme con l’aiuto del Signore.

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