Contro bullismo e cyberbullismo bisogna “lavorare nelle scuole con la collaborazione dei genitori”. Ne è convinto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto oggi alla presentazione della campagna “Giovani ambasciatori contro il bullismo e Cyber risk, in giro per l’Italia” del Moige in occasione dell’Internet day 2020. “Formare i giovani ambasciatori – continua Conte – per aiutare i compagni è la modalità migliore per rendere responsabili tutti e combattere l’indifferenza. In ogni fenomeno dobbiamo andare a togliere l’humus della indifferenza come dice la senatrice Liliana Segre”. “Allarmanti” secondo il premier i dati della Polizia postale e della indagine condotta dal Moige. “Abbiamo tanto da fare – afferma –.I dati ci fanno riflettere perché quasi la metà dei ragazzi ha subito atti di bullismo e molto spesso sono coinvolte le ragazze.
La prevenzione deve partire dalle famiglie, coinvolgere le scuole e in generale tutti i grandi della società quindi anche le istituzioni. Spesso c’è l’isolamento e la solitudine che è una delle insidie maggiori della nostra società. Lo stare sempre connessi è una illusione di comunicazione. Il fatto di poter scambiare messaggi ci porta a paradossi, dobbiamo guardarci negli occhi e usare tutti i sensi per raggiungere un livello di comunicazione efficace”.

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