di Gigliola Alfaro

Nella giornata di martedì 17 marzo, all’indomani dal suo rientro dopo il ricovero ospedaliero, il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, “ha ricevuto il dono di una telefonata del Santo Padre Francesco. Egli intendeva sincerarsi delle condizioni di salute del nostro vescovo, col quale ha scambiato cordialissime battute intorno alle conseguenze dell’essere ‘pastori con l’odore delle pecore’, chiamati in Cristo alla condivisione reale e piena di gioie e sofferenze del popolo di Dio”. Lo si legge in un comunicato appena diffuso dalla diocesi cremonese.
“Il vescovo, dopo aver ringraziato il Signore per il grande sostegno percepito nella vicinanza di tanti vescovi e fedeli, ha quindi rappresentato al Papa la drammaticità della situazione e soprattutto ha testimoniato il commovente slancio di servizio messo in atto da medici, infermieri, volontari e tante altre categorie della comunità, che – provata – non molla”, prosegue la nota. In particolare mons. Napolioni ha riferito al Santo Padre “dell’impegno di tanti giovani in prima linea, con delicatezza e generosità, a fianco dei malati, come segno di grande consolazione e speranza”.
“Papa Francesco ha assicurato la sua preghiera per tutti e, come sempre, ha concluso chiedendo di pregare per lui. Il vescovo ha raccolto in queste parole la conferma di quanto egli creda nella forza della preghiera, davanti ad ogni sfida della vita”.