La Caritas della Svezia si mobilita con una raccolta fondi per aiutare le famiglie vulnerabili che vivono nel Paese e che sono “gravemente colpite dalla crisi del coronavirus”. Ci sono “persone disperate” che ogni giorno contattano la Caritas perché “non possono acquistare cibo per i propri figli”. Si tratta di migliaia di persone che non hanno documenti, che “per una serie di ragioni, hanno preferito vivere qui in condizioni difficili e senza far parte della società invece di tornare nella loro patria. Alcuni sono arrivati come lavoratori, altri non hanno voluto tornare a casa dopo che è stata rifiutata la domanda di asilo”, spiegano dalla Caritas. Ora queste persone non hanno diritti in Svezia, “hanno vissuto con la costante paura di essere scoperti dalla polizia svedese” e “sono stati sfruttati dalle aziende più piccole come manodopera a basso costo”. “Sono loro che stanno perdendo il lavoro per primi, senza alcuna rete di protezione sociale su cui fare affidamento”. Poi ci sono i lavoratori del settore della ristorazione o delle pulizie, che si stanno fermando ma, avvisa la Caritas, i permessi di soggiorno rischiano di essere revocati a chi resta senza lavoro per tre mesi. Tra le persone vulnerabili ci sono anche coloro che stanno aspettando una risposta sul loro iter di richiesta di asilo. Il rischio è che “un’ondata di persone venga lanciata in una situazione di estremo disagio in pochissimo tempo”.

Lascia un commento

  • La Foto (141)
  • Lavoro (175)
  • Macerata (1.504)
  • MenSana (27)
  • Missioni (22)
  • Mondo (1)
  • Montefano (12)
  • Musica (20)
  • News (2.978)
  • Politica (81)
  • Pollenza (47)
  • Pop Corn (31)
  • Programmi (23)
  • Quaresima (57)
  • Recanati (591)
  • Regione (314)
  • Reportage (28)
  • Rubriche (16)
  • Rugby (16)
  • Salute (240)
  • Scuola (417)
  • Sinodo (3)
  • Sisma (292)
  • Social (591)
  • Società (1.193)
  • Sport (531)
  • Tolentino (407)
  • Treia (272)
  • Unimc (253)
  • Video (2.023)
  • Volley (234)