di Riccardo Benotti

“Preghiamo insieme oggi per le persone che svolgono servizi funebri. È tanto doloroso, tanto triste quello che fanno, e sentono il dolore di questa pandemia così vicino. Preghiamo per loro”. È l’intenzione di preghiera di Papa Francesco nell’introduzione alla messa a Casa Santa Marta. “C’è la missionarietà della fede. La fede, o è missionaria o non è fede”, ha osservato il Santo Padre: “La fede non è una cosa soltanto per me, perché io cresca con la fede: questa è un’eresia gnostica. La fede sempre ti porta a uscire da te. Uscire. La trasmissione della fede; la fede va trasmessa, va offerta, soprattutto con la testimonianza”. Per il Papa, la fede è “niente proselitismo” ma è “far vedere la rivelazione, perché lo Spirito Santo possa agire nella gente con la testimonianza, e come testimone con servizio. Il servizio è un modo di vivere: se io dico che sono cristiano e vivo come un pagano, non va! Questo non convince nessuno. Se io dico che sono cristiano e vivo da cristiano, questo attira. È la testimonianza”. “Quante volte nella Chiesa, nella storia, sono nati movimenti, gruppi, di uomini o donne che volevano convincere della fede, convertire … Veri ‘proselitisti’. E come sono finiti? Nella corruzione”, ha chiosato il Santo Padre. “Preghiamo il Signore perché ci aiuti a vivere la nostra fede così: la fede da porte aperte, una fede trasparente, non ‘proselitista’, ma che faccia vedere”, ha concluso.

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