“I media devono essere liberi di riferire su tutti gli aspetti della crisi. I giornalisti hanno un ruolo chiave e una responsabilità speciale nel fornire al pubblico informazioni tempestive, accurate e affidabili. Devono essere in grado di controllare le decisioni delle autorità in risposta alla pandemia”. Il richiamo arriva da Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d’Europa. Il 3 maggio è la giornata internazionale per la libertà di stampa e proprio ieri la Piattaforma per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti ha pubblicato il Rapporto 2020 – di cui ha riferito il Sir – in cui si elencano 142 attacchi compiuti contro giornalisti nei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa durante il 2019. “Continua la preoccupante tendenza alla violenza e alle intimidazioni contro i giornalisti osservata negli ultimi anni”, segnala Burić. “Troppi giornalisti sono in prigione e ci sono troppi casi di impunità per l’uccisione di giornalisti” e molti giornalisti si trovano oggi anche “in una difficile situazione economica”. I giornalisti hanno invece un ruolo di “cani da guardia” e sono parte importante “dei necessari controlli e contrappesi nelle società democratiche”. Soprattutto in questo momento di crisi, che “non deve essere utilizzato per mettere a tacere o ostacolare i giornalisti”, tanto più che con i loro racconti “possono anche aiutare a prevenire la diffusione del panico ed evidenziare esempi positivi di solidarietà nelle nostre società”.